Chi è di Roma o dei Castelli Romani sicuramente conosce la porchetta e sa bene di quanto sia speciale il panino con la porchetta. Il pane croccante accoglie in un abbraccio avvolgente la carne di maiale speziata sapientemente e grassa al punto giusto con la sua irresistibile crosta che rende unico ogni morso. La porchetta nasce ad Ariccia e qui infatti viene riconosciuta dal marchio IGP. Scopriamo quali sono le migliori porchette da assaggiare durante una gita ai Castelli.
La porchetta di Ariccia IGP viene spesso servita dalle fraschette, ristoranti spartani e tappa fissa per chi si trova ad Ariccia, o da piccoli chioschi che la vedono a peso o in deliziosi panini ben farciti. Le sue origini sono antichissime, probabilmente questa ricetta nasce in epoca etrusca ed è rintracciabile in trattati gastronomici già nel XV secolo. In uno di questi trattati, un principe tedesco rimprovera il principe Chigi perché preferisce l’abbattimento di querce secolari nel suo parco per creare un pascolo per i maiali selvatici, preziosi per ricavare gustose porchette.
Questa famiglia produce porchetta da generazioni, tutto ha inizio grazie a Empedolce Leopardi, detto Pepparone, che produceva e vendeva porchetta in uno chiosco ambulante. Oggi la porchetta Leopardi è distribuita sia all’estero che alla gdo. La carne utilizzata non è solo nazionale ma anche anche di provenienza Ue. La ricetta è quella tradizionale e gli aromi predominanti sono quelli di rosmarino, aglio e pepe nero. Il grasso è davvero scioglievole.
Questa è un azienda che produce una porchetta Igp da oltre 130 anni, ma anche la coppa, le coppiette e il guanciale e tante altre specialità norcine. La porchetta di mancini è molto condita e molto grassa e risulta in complesso molto saporita grazie anche al sale grosso che si sente sotto i denti con un piacevole effetto, un po’ come quello della focaccia bianca per intenderci. La crosta è probabilmente una delle migliori,.
Anche qui ci troviamo davanti a una porchetta a marchio IGP, una porchetta che viene prodotta dagli inizi del ‘900 da Augusto Leoni, nonno di Isabella. Le carni sono scelte attentamente, quasi tutte provengono dall’Italia solo alcune dalla Spagna. La ricetta è quella antica e come garantisce anche il marchio. Grassa in modo equilibrato con una spaziatura delicata, questo tipo di porchetta da il suo meglio se gustata a caldo. Potete quindi scegliere di riscaldarla se gustata al piatto o di scaldarla direttamente nel pane se gustata nel panino.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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