È il borgo dei veri amaretti del Lazio, ed è un regno del Medioevo in Ciociaria: cosa vedere e mangiare in un posticino dove il tempo si è fermato

Claudia Giammatteo  | 19 Lug 2025
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Incantevole borgo medievale situato nel cuore della Ciociaria, Guarcino offre un mix unico di storia, cultura e bellezze naturali. Il centro storico, con i suoi vicoli acciottolati e le antiche abitazioni in pietra, è un autentico viaggio nel tempo. Tra i luoghi di interesse spicca la Chiesa di San Nicola, un esempio straordinario di architettura medievale con affreschi e decorazioni che testimoniano la ricca storia artistica del borgo. Da non perdere è anche la Porta di San Luca, un’antica porta d’ingresso al paese che regala una vista panoramica mozzafiato sulle colline circostanti.

Gli amanti della natura possono esplorare i dintorni del borgo, tra cui il suggestivo Monte Campocatino, noto per le sue stazioni sciistiche e i sentieri escursionistici, che offrono panorami spettacolari e aria pura. Il Santuario della Madonna della Neve, immerso nel verde, è un luogo di grande spiritualità e pace, ideale per una visita rigenerante. Per chi è interessato alla storia locale, il Museo delle Tradizioni e del Folklore offre uno spaccato della vita quotidiana di Guarcino attraverso gli oggetti e le testimonianze del passato.

Infine, una visita a Guarcino non sarebbe completa senza scoprire i suoi sapori autentici. Il paese è famoso per l’acqua di fonte pura che sgorga dalle sue montagne, utilizzata per la produzione di delizie locali come i Tozzetti di Guarcino, biscotti croccanti dal gusto unico, ma soprattutto per gli amaretti di Guarcino che si differenziano da altri tipi di amaretti (come quelli di Gallarate, Sassello e Spilamberto) per la diversa tipologia di preparazione.

Cosa vedere a Guarcino?

Per chi desidera scoprire ogni sfumatura di Guarcino, il cuore pulsante è senza dubbio il suo centro storico medievale: lasciatevi sorprendere da vicoli come il “Vicolo Ritto” (o Via del Monastero), sospesi tra archi e pietre secolari, fino ad approdare in Piazza Umberto I, dominata dalle statue che commemorano la celebre Disfida di Malpensa (1186) e Bonetto Floridi, personaggio storico di grande rilievo nel XII‑XIII secolo. Da lì, proseguendo verso Piazza San Nicolò, troverete la Collegiata di San Nicola con la sua elegantissima meridiana priva della linea delle ore dodici, la fontana settecentesca e pregevoli affreschi barocchi. 

Non può mancare una visita alla Chiesa di San Michele Arcangelo: la sua cripta affrescata e l’unico campanile a vela del Lazio, risalente al XII secolo, raccontano l’evoluzione spirituale e architettonica del borgo. Ancora, Palazzo Patrasso – residenza della nobile famiglia dei Conti e dimora occasionale del futuro Papa Bonifacio VIII – testimonia la stretta connessione tra Guarcino e la Storia del Papato. Per chi ama la spiritualità e la natura, l’eremo di Sant’Agnello e la cripta di San Benedetto rappresentano piccole perle nel verde circostante, mentre il Monastero di San Luca, situato poco fuori dal centro, merita una sosta per passeggiare lungo le fresche rive del fiume Cosa e scoprire la sorgente di Filette.

Infine, un’escursione fino ai 1 800 m di Campocatino – facilmente raggiungibile da Guarcino – regala paesaggi mozzafiato, piste da sci in inverno e sentieri per trekking e mountain‑bike in estate, oltre all’osservatorio astronomico di Colle Pannunzio, una struttura di rilievo internazionale che negli ultimi decenni ha contribuito alla scoperta di numerosi pianeti.

Amaretti di Guarcino: le caratteristiche peculiari e la storia

Amaretti di Guarcino

  • Descrizione sintetica del prodotto: Dolce a base di mandorle amare, mandorle dolci, zucchero semolato, albume d’uovo e ostia; presenta forma ellittica, colore marrone chiaro ed un delicato sapore di mandorle
  • Aree di rinvenimento del prodotto: Vico nel Lazio (FR), Acuto (FR), Alatri (FR), Fiuggi (FR), Guarcino (FR)

La produzione degli amaretti di Guarcino avviene da circa un secolo. La storia racconta che la ricetta di questo dolce è stata donata da un vecchio frate, come riconoscenza nei confronti di chi, dopo chilometri e chilometri di marcia, fermatosi nel paese di Guarcino, gli aveva offerto cibo e riposo.

La Rocca di Rivituro, costruita sulle pendici del monte Le Campora, era nel corso del Medioevo un punto di riferimento per tutti i signori locali che si recavano nella zona di Guarcino. Il territorio del Basso Lazio, infatti, veniva spesso battuto dagli amanti della caccia.

Nel piccolo comune, che sorge proprio sotto la diretta protezione dei Monti Ernici, i benestanti solevano sostare per consumare pasti a base di cacciagione (particolarmente lepre, cinghiale e fagiani), ma anche per satollarsi con i formaggi ovini e caprini, con le gustose e rinfrancanti pizze di farina di grano e, ultimi ma non per ultimi, per sollazzarsi con gli amaretti di Guarcino.

Come preparare gli amaretti di Guarcino

Ingredienti

  • Mandorle dolci 200 g
  • Mandorle amare 20 g
  • Zucchero a velo 300 g
  • Albumi 4
  • Sale q.b.
  • Ostie q.b.

Preparazione

Con l’ausilio di un mixer o un frullatore da cucina si tritano le mandorle dolci e amare, ottenendo una polvere a trama fine. Gli albumi vanno montati a neve, aiutandosi con il sale. Si uniscono i due composti formando così un impasto unico, che andrà disposto all’interno delle ostie.

Queste, precedentemente disposte su una teglia infarinata, dovranno assumere una forma ovoidale, a contenitore. Debitamente riempite, si cuociono in forno a 180 °C (statico) per 30 minuti.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo


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