È il borgo delle streghe più inquietante e misterioso d’Italia: qual è, dove si trova e cosa mangiare oltre il suo pane d’eccezione

Triora cioè “tria-ora”, tre bocche come quelle del mostruoso cane Cerbero di dantesca memoria.  O le tre gole create dai torrenti Corte, Argentina, Capriolo. O ancora i tre prodotti agricoli principali: vino, castagne, grano.

Insomma, un nome misterioso ed affascinante come la storia del borgo stesso, una storia antica e tormentata, spesso macchiata da lugubre esperienze.

Triora, il borgo delle streghe

Triora, cosa vedere [foto @MicheleVacchiano, Istock.com/solo uso editoriale]

Triora, un affascinante borgo medievale della Liguria incastonato tra le Alpi Marittime nella provincia di Imperia, è noto per il suo passato misterioso e la sua connessione con la stregoneria. Conosciuto come il “Paese delle Streghe”, Triora è un luogo ricco di storia e leggende che affondano le radici nel Medioevo, quando il borgo fu teatro di uno dei processi alle streghe più noti d’Italia. Oltre al suo fascino esoterico, Triora è però anche e soprattutto un borgo di grande bellezza, circondato da paesaggi montani mozzafiato e da un’atmosfera che richiama un tempo lontano.

Le origini di Triora risalgono all’epoca medievale, quando il borgo divenne un importante centro di controllo e difesa della valle Argentina, grazie alla sua posizione strategica. Tuttavia, è soprattutto per il suo legame con la stregoneria che Triora è divenuta famosa. Nel 1587, il borgo fu al centro di uno dei più noti processi alle streghe d’Italia: alcune donne del villaggio furono accusate di praticare la stregoneria, portando carestia e disgrazie sulla comunità. Le presunte streghe furono processate e torturate, e molte furono condannate a morte.

Oggi Triora è conosciuta come il “Paese delle Streghe” e ogni angolo del borgo porta tracce di questo passato misterioso.

Il Museo Etnografico e della Stregoneria è uno dei luoghi più visitati di Triora. Situato nel centro del borgo, il museo raccoglie una collezione di oggetti, documenti e testimonianze legate al processo alle streghe, permettendo di approfondire la storia e le leggende del borgo. Oltre alla sezione dedicata alla stregoneria, il museo offre una panoramica sulle tradizioni e sulla vita rurale della valle Argentina, con oggetti di uso quotidiano, costumi tradizionali e strumenti agricoli.

Uno dei luoghi più suggestivi di Triora è la Cabotina, un’antica grotta che, secondo la leggenda, era il luogo di ritrovo delle streghe per praticare i loro riti e incantesimi. La grotta, situata in una zona isolata ai margini del borgo, è avvolta da un’aura di mistero e si dice che nelle notti di luna piena fosse teatro di cerimonie occulte. Ancora oggi, la Cabotina attira visitatori curiosi e appassionati di esoterismo, e rappresenta uno dei simboli del passato enigmatico di Triora.

Sempre le streghe sono protagoniste di alcuni dei principali eventi di Triora.

Strigora è uno degli eventi più popolari di Triora e si tiene ogni anno in agosto. Durante questa manifestazione, il borgo si anima con spettacoli di artisti di strada, bancarelle e laboratori a tema stregoneria, che celebrano il legame di Triora con la magia e le leggende popolari. Strigora attira ogni anno migliaia di visitatori e rappresenta un’occasione perfetta per scoprire l’atmosfera magica e misteriosa del borgo.

Triora è anche una delle mete preferite per celebrare Halloween in Italia, grazie alla sua fama di “Paese delle Streghe”. Durante la notte di Halloween, il borgo si trasforma in un luogo spettrale, con decorazioni, spettacoli e tour a tema che ripercorrono la storia delle streghe di Triora. Halloween è un’occasione unica per visitare Triora e immergersi nel suo lato più oscuro e misterioso.

Cosa vedere a Triora, non solo streghe

Triora, itinerario dei sapori nei borghi liguri

Non sono solo le streghe punti fermi di un itinerario che si snoda  alla scoperta dei principali monumenti e luoghi di interesse da vedere a Triora.

La Chiesa di San Bernardino, situata appena fuori dal centro storico, è un altro importante monumento di Triora. La chiesa, risalente al XV secolo, è famosa per i suoi affreschi in stile gotico-ligure che rappresentano scene della vita di Cristo e della Madonna. Gli affreschi, realizzati con colori vivaci e dettagli accurati, sono un raro esempio di arte sacra medievale e offrono un affascinante spaccato della spiritualità dell’epoca.

Il Castello di Triora, costruito in epoca medievale per difendere il borgo, oggi è ridotto a ruderi, ma rimane uno dei punti panoramici più suggestivi della zona. Situato in cima alla collina, il castello offre una vista spettacolare sulla valle Argentina e sulle montagne circostanti. I resti delle mura e delle torri raccontano la storia di un passato di battaglie e difese, e il luogo è avvolto da un’atmosfera suggestiva e malinconica.

Cosa mangiare a Triora: il Pane di Triora

Pane di Triora [foto @Edgar Machado, Istock.com/solo uso editoriale]

Se le streghe rappresentano uno dei motivi che più di altri attirano visitatori a Triora, i prodotti tipici di questo angolo di Liguria in quanto ad attrattività non  sono da meno.

Uno dei prodotti più celebri di Triora è il pane di Triora, un pane scuro, denso e croccante, preparato con farina integrale e cotto nei forni a legna. Questo pane ha un sapore rustico e si conserva a lungo, ed è perfetto per accompagnare salumi e formaggi locali.

Si sostiene che persino nel pane ci fosse in passato tra gli ingredienti qualcosa di stregato. La segala cornuta, l’acido lisergico che può infatti creare alterazione del sistema nervoso.

Nel tempo sono mutati gli ingredienti ed è diventato sicuramente meno pericoloso ma indubbiamente è rimasto famoso questo tipico pane di Triora. Che non è un pane come tanti, ma uno dei migliori d’Italia oltre che Prodotto Agroalimentare della Liguria.

Di eccezionale conservabilità, una settimana almeno, sino a non molti anni fa si trovava solo in zona, ora è distribuito su quasi tutto il territorio del Ponente ligure.

Ottimo tagliato a fette spalmate con il bruss, formaggio tipico della valle e dell’entroterra imperiese.

[foto copertina @Karl Allen Lugmayer, Shutterstock.com/solo uso editoriale]