È una delle specialità micologiche più temute e rispettate, tipica delle foreste dell’Europa settentrionale. Di origine antica e avvolta nel mistero, l’Amanita phalloides, conosciuta anche come “Tignosa verdognola“, rappresenta un pericolo mortale per chiunque osi assaporarla. Ma recenti scoperte scientifiche rivelano un segreto evolutivo che potrebbe spiegare la sua rapida diffusione in nuovi territori.
Da secoli, l’Amanita phalloides ha terrorizzato le comunità con la sua presenza silenziosa ma letale. Originaria dell’Europa settentrionale, questo fungo ha avuto un incredibile successo nell’invadere nuovi habitat, estendendosi ad altre parti d’Europa, Nord America e Australia. La sua letalità è inconfutabile: è responsabile del 90% delle morti a causa dei funghi.
L’Amanita falloide si presenta con un cappello solitamente di colore giallognolo e un gambo bianco con striature. Ma non lasciatevi ingannare dalla sua bellezza esteriore. Questo fungo ha la capacità di produrre spore utilizzando i cromosomi di un singolo individuo, permettendogli di riprodursi sia sessualmente che asessualmente.
Le Amanite sono una famiglia di funghi che racchiudono in sé una vasta gamma di specie, alcune delle quali sono tra le più conosciute e discusse nel mondo della micologia. L’Amanita phalloides, ad esempio, è uno degli esemplari più velenosi di questa famiglia, insieme all’Amanita Verna, noto anche come tignosa di primavera, entrambi con effetti letali se ingeriti. Ma non tutte le Amanite sono pericolose: l’Amanita muscaria, con il suo distintivo cappello rosso punteggiato di bianco, è un altro membro velenoso di questa famiglia, noto anche come ovolo malefico. Questo fungo deve il suo nome alla muscarina, una tossina che, sebbene presente in quantità minime, è stata per la prima volta isolata proprio da questa specie.
Tuttavia, non tutte le Amanite sono da evitare. L’Amanita rubescens, o tignosa vinata, può essere consumato dopo una lunga cottura, mentre l’Amanita virosa, conosciuta anche come “destroying angel” o tignosa bianca, è altamente velenosa. Ma la stella di questa famiglia è senza dubbio l’Amanita Caesarea, meglio conosciuta come ovolo buono. Questo fungo non solo è commestibile, ma è anche uno dei più ricercati e apprezzati in cucina per il suo sapore squisito.
Sebbene originaria dell’Europa settentrionale, l’Amanita phalloides ha dimostrato una notevole capacità di adattamento, invadendo nuovi habitat in altre parti d’Europa, Nord America e Australia. La sua rapida diffusione negli Stati Uniti e in altre regioni è stata facilitata dalla sua capacità di riprodursi asessualmente, permettendole di colonizzare nuovi territori con una velocità sorprendente.
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