È il paese dell’orrido più bello del Lago di Como: sei mai stato a Nesso?

Claudia Giammatteo  | 30 Lug 2025

Ci sono luoghi che sembrano usciti da un libro, dove natura e storia si intrecciano con una grazia silenziosa, quasi irreale. Nesso è uno di questi. Un borgo affacciato sul ramo orientale del Lago di Como, tra Como e Bellagio, nascosto tra montagne verdi e acque profonde, come un piccolo segreto custodito tra le pieghe del tempo.
Chi arriva a Nesso lo capisce subito: qui il paesaggio non si limita a fare da sfondo, ma è protagonista assoluto. Le case in pietra si arrampicano una sull’altra lungo il pendio, le scalinate scendono ripide verso il lago, e poi c’è lui, il celebre orrido, dove due torrenti si incontrano in un abbraccio impetuoso e scenografico, dando vita a una delle cascate più spettacolari dell’intero Lario.
Nesso non si attraversa per caso. Si cerca, si raggiunge con calma, e soprattutto si vive lentamente, un passo alla volta. Perché questo è un luogo che non si limita a mostrarsi: ti conquista, ti avvolge, e ti rimane dentro.

La suggestione dell’Orrido di Nesso

Il soprannome non è esagerato: l’Orrido di Nesso è un prodigio naturale che lascia a bocca aperta. Si tratta di una profonda gola scavata nella roccia dall’incontro dei torrenti Tuf e Nosé, che scendono dalle montagne e si gettano fragorosamente nel Lago di Como con una spettacolare cascata di 200 metri che taglia in due il paese.
Il punto migliore per ammirare questa meraviglia è il Ponte della Civera, un romantico ponte in pietra a schiena d’asino, risalente all’epoca medievale. Da qui, il rumore dell’acqua, la frescura dell’orrido e la vista sul lago creano un’atmosfera di rara suggestione.
Questo angolo quasi fiabesco ha stregato poeti, pittori e viaggiatori di ogni epoca. Persino Leonardo da Vinci menzionò l’orrido di Nesso nei suoi scritti, colpito dalla forza e dalla bellezza primordiale di questo luogo.
Oggi, l’orrido non è solo una meta per gli amanti della natura, ma anche per chi cerca un luogo fuori dal tempo, dove lo scorrere dell’acqua sembra dettare il ritmo della vita.

Nesso: cosa vedere e cosa mangiare

Processo di preparazione del Missoltini - IS: 1713435736
Processo di preparazione del Missoltini con l’agone in fase di essiccazione

Oltre all’orrido, Nesso ha molto da offrire a chi decide di esplorarlo con curiosità. Il borgo è un intreccio di viuzze, gradinate e portoni in pietra che raccontano una storia antica, fatta di pescatori, contadini e viandanti. Passeggiare per il paese è un viaggio nella semplicità autentica: nessuna auto, pochi negozi, solo silenzio, scorci panoramici e profumi di lago. Da visitare c’è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, con il suo bel campanile romanico, e la Chiesa di Santa Maria, che custodisce affreschi e una vista privilegiata sul lago. Per gli amanti delle passeggiate, ci sono diversi sentieri che si inoltrano nel verde, tra castagni, ruscelli e vecchi mulini, come il Sentiero del Viandante, che inizia dal Ponte dell’Orrido e collega Lecco a Colico.

E dopo aver camminato, arriva il momento di sedersi a tavola. La cucina di Nesso riflette la doppia anima del territorio: di lago e di montagna. Tra i piatti tipici ci sono i missoltini (agoni essiccati e grigliati, serviti con polenta), le trota in carpione, ma anche le zuppe rustiche a base di legumi e verdure dell’orto.
Da non perdere i formaggi d’alpeggio delle vicine Valli Intelvi e d’Esino, i salumi locali, e naturalmente un bicchiere di vino rosso valtellinese o una fresca birra artigianale del comasco. Per chiudere in dolcezza, una fetta di miascia, il dolce di pane raffermo, uvetta e frutta secca, simbolo di una cucina povera ma ricca di sapore e memoria.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo


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