È il pane per eccellenza della Sardegna, e per farlo bisogna cuocerlo per forza una seconda volta. Cosa sapere sul pane che tutti chiamano ‘carta da musica’

Marianna Di Pilla  | 18 Nov 2024

Il pane carasau, noto anche come carta da musica per la sua sottigliezza e croccantezza, è uno dei simboli gastronomici della Sardegna. Questo pane tradizionale, originario delle zone centrali dell’isola, è un alimento antico, con radici che affondano nelle tradizioni pastorali sarde.

La sua preparazione richiede abilità e pazienza, ed è un vero e proprio capolavoro di semplicità e artigianalità.

Il termine “carasau” deriva dal verbo sardo “carasare“, che significa “tostare”, in riferimento alla seconda fase di cottura che conferisce al pane la sua consistenza croccante e il suo colore dorato. E di cui parleremo in modo più specifico e dettagliato più avanti.

Pane carasau, caratteristiche


Pane Carasau Crispy Flatbread From Sardinia. (Thin Bread). Organic Food.

La categoria dei pani sottili, di cui si contano numerosissime varietà, è caratteristica delle province di Sassari e di Nuoro. Il pane carasau, pane a sfoglia, si distingue in base al tipo di farina usata.

Quando è fatto con il cruschello, nel Campidano, prende il nome di “chivardzu“. Quando era di lunga conservazione era fatto di semola e fior di farina e costituiva il pane delle famiglie benestanti, mentre le varianti di cruschello (chivardzu) e di farina di orzo erano il pane dei meno abbienti, dei pastori che lo portavano durante la transumanza.

Oggi non c’è più questa distinzione e lo si usa sbriciolato nel brodo e nel latte, riscaldato al forno e condito con olio e sale; può essere bagnato e farcito con pietanze di vario genere e arrotolato.

Nel nuorese il pane, senz’altro aggettivo, è il pane “carasau”, cioè il pane per eccellenza.

Pane a grandi sfoglie simili a delle sottili cialde croccanti, senza mollica, di forma discoidale, di diametro variabile fra i 15 e i 40 cm e pochi mm di spessore. Dal colore dorato, odore e gusto caratteristici che ricordano il profumo di cereale e di granaio e non sappiano di altri elementi estranei alle materie prime.

Si ottiene da farine e semole di ottima qualità derivanti da grano duro coltivato esclusivamente in Sardegna, fermenti naturali, sale marino alimentare estratto in Sardegna, acqua potabile declorata e senza aggiunta alcuna di prodotti chimici e/o biologici.

Pane carasau, produzione

Pane carasau, produzione
La lavorazione risulta suddivisa nelle seguenti fasi.

  • Preparazione dell’impasto di semolato rimacinato di grano duro, acqua tiepida, sale marino, fermenti naturali: il composto deve essere lavorato fino ad ottenere una pasta elastica e liscia.
  • Lievitazione dell’impasto per circa mezz’ora. Successivamente dalla massa di pasta vengono ricavate delle sfoglie che devono essere poste a lievitare su teli di lino, cotone o canapa sino per circa due ore.
  • Cottura: è necessario portare la temperatura del forno dai 450 ai 550°C; in queste condizioni il disco di pane viene introdotto nel forno e si deve subito gonfiare a “palla”, viene poi estratto dal forno e, ancora caldo, viene separato in due sfoglie. Queste devono essere impilate e pressate leggermente con un piano per evitare l’arricciamento dei bordi. A volte durante la cottura, quando la pasta è ancora malleabile, si piegano nel mezzo perché possa entrare nella bisaccia del pastore senza rompersi.
  • Carasatura: i fogli di pane devono essere nuovamente infornati fino a quando assumono una colorazione dorata e devono essere nuovamente impilati e pressati leggermente con un piano, onde favorire una corretta disposizione che eviterà sbriciolamenti del pane durante le successive fasi di confezionamento.

Pane carasau, come gustarlo e variazioni sul tema

Pane carasau, abbinamenti
Pane carasau, abbinamenti

Il pane carasau è estremamente versatile e può essere gustato in molti modi:

  1. Da solo: Croccante e saporito, è perfetto come snack o come sostituto del pane durante i pasti.
  2. Inumidito: Spruzzato con un po’ d’acqua, diventa morbido e flessibile, adatto per essere arrotolato o utilizzato in preparazioni come il pane frattau.
  3. Pane frattau: Una delle ricette tradizionali più famose, in cui il pane carasau viene alternato con strati di sugo di pomodoro, pecorino grattugiato e un uovo in camicia.
  4. Accompagnamento: Ottimo con formaggi sardi, come il pecorino, o con salumi locali.
  5. Condimenti: Spennellato con olio d’oliva e cosparso di sale e spezie, può essere utilizzato come base per aperitivi e antipasti.

Per esaltare il sapore del pane carasau, è consigliabile abbinarlo a vini sardi, come il Cannonau o il Vermentino, o gustarlo con un bicchiere di mirto, il famoso liquore locale. È perfetto anche con piatti di carne e verdure grigliate.

Oltre alla versione tradizionale, esistono infine alcune varianti del pane carasau.

  • Guttiau: Una versione condita con olio d’oliva e un pizzico di sale, perfetta come snack.
  • Pane pistoccu: Più spesso rispetto al carasau, tipico dell’Ogliastra.
  • Integrale: Preparato con farina integrale per un gusto più rustico e una maggiore consistenza.
Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla



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