È il piatto povero della Gallura, ma è ricco di gusto: quello della mazza frissa dei pastori sardi è un vero caso

Maddalena  | 21 Giu 2024
trattoria

Nascosta tra le colline verdi e le coste frastagliate della Sardegna, la Gallura custodisce una ricetta che racconta storie di pastori e tradizioni antiche: la mazza frissa. Questo piatto, cremoso e semplice, rappresenta una delle perle culinarie della regione, unendo ingredienti essenziali per creare qualcosa di sorprendentemente delizioso. La mazza frissa è un esempio perfetto di come la cucina povera possa offrire esperienze gustative ricche e appaganti.

La mazza frissa: un tuffo nei sapori della Gallura

costumi tradizionali sardi
costumi tradizionali sardi

La mazza frissa è una vera celebrazione della semplicità: panna, farina e un pizzico di sale. Questo impasto denso e cremoso è tanto versatile quanto gustoso, perfetto da assaporare in purezza o come condimento per primi e secondi piatti. La sua consistenza vellutata e il sapore delicato ma pieno, la rendono un piatto amato e rispettato, nonostante le sue umili origini. Nata dall’ingegno dei pastori, la mazza frissa è preparata con ciò che rimane dopo aver bollito il latte, spesso arricchita con un goccio di miele o formaggio fresco. Anche se sconosciuta al di fuori della Gallura, una volta provata, è difficile dimenticare la sua bontà.

Le origini della mazza frissa: storia e tradizione


lavorazione del latte

La storia della mazza frissa si perde nella notte dei tempi, intrecciandosi con le vite dei pastori sardi. Secondo alcune tradizioni, i pastori preparavano questa crema la sera, lasciandola rassodare per trovarla pronta il mattino seguente. Altri credono che fosse un piatto speciale legato alla festa di San Giovanni, quando si diceva che potesse portare sogni premonitori. Un’altra teoria affascinante suggerisce che la mazza frissa sia nata come ricetta di recupero, per utilizzare la panna avanzata.

Questa idea di economia domestica e utilizzo intelligente delle risorse riflette la vita semplice e pratica delle comunità rurali sarde. Le case di campagna erano spesso provviste di pochi ingredienti, ma sempre disponibili per creare piatti nutrienti e gustosi. I pastori preparavano la mazza frissa con latte appena munto, di mucca o pecora a seconda della stagione. La sua preparazione era un rito che richiedeva pazienza e cura, ma che ricompensava con un piatto che poteva essere servito come antipasto, primo piatto, o addirittura dessert, se arricchito con miele.

La mazza frissa oggi: verso l’innovazione


caglio

Oggi, la mazza frissa è ancora un piatto simbolo nei ristoranti della Gallura. Ad Arzachena, al ristorante Lu Branu, Antonello Columbano spiega: «Si aggiunge la farina di semola per rassodare il tutto, e poi un goccio di miele… la facciamo ancora così, non è un dessert ma un antipasto, al massimo un primo piatto». Anche l’agriturismo La Colti ad Arzachena la propone tra gli antipasti, presentandola come una quenelle accanto ai salumi locali. «Cerchiamo di essere il più fedeli possibili alla ricetta originale, aggiungendo anche formaggio fresco», dice Gabriele Manca. La versatilità della mazza frissa la rende adatta a molte interpretazioni. A Rocca Ja a Castelsardo, Giorgia Spezziga spiega che viene usata per condire pizza, gnocchi di semola e persino capesante. Questo dimostra come un piatto antico possa ancora essere rilevante e innovativo nella cucina moderna.

Come preparare la mazza frissa


panna e miele

Ingredienti:

  • 500 ml di panna fresca
  • 200 g di farina di semola
  • Un pizzico di sale
  • Miele (facoltativo)
  • Formaggio fresco (facoltativo)

Procedimento:

In una pentola capiente, portate a ebollizione la panna. Aggiungete lentamente la farina di semola, mescolando continuamente per evitare grumi. Continuate a mescolare a fuoco medio fino a ottenere una consistenza densa e cremosa. Aggiungete un pizzico di sale e mescolate bene. Per una versione dolce, aggiungete un goccio di miele e mescolate fino a che non sia ben incorporato. Servite la mazza frissa calda, come antipasto con pane carasau, come condimento per gnocchi o pizza, o semplicemente da sola con un po’ di formaggio fresco. Per esaltare il sapore della mazza frissa, si possono abbinare vini locali come il Vermentino di Gallura, che con le sue note fresche e fruttate complementa perfettamente la cremosità del piatto. Oppure, provate il Cannonau, un vino rosso corposo che aggiunge un contrasto interessante.

Esplorate la ricchezza della cucina sarda con la mazza frissa, un piatto che, pur essendo povero di ingredienti, è ricco di storia, tradizione e gusto. La prossima volta che visiterete la Sardegna, cercate questo piatto nei ristoranti locali e lasciatevi conquistare dalla sua semplicità e bontà.

Maddalena
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