È in Abruzzo la capitale mondiale dei confetti d’autore: qual è, dove si trova, cosa vedere e tutte le specialità da assaggiare oltre i confetti

PaesidelGusto  | 12 Gen 2025
[foto @donatellatandelli/Shutterstock.com, solo uso editoriale]

Ha fama di essere la ‘capitale’ mondiale dei confetti. Adagiata nella Valle Peligna e circondata dalle montagne, Sulmona è un luogo che regala emozioni autentiche a chiunque la visiti e che da sola vale un viaggio in Abruzzo.

Quello a Sulmona è un viaggio nei sapori e nei colori di un’Italia autentica, dove il tempo sembra essersi fermato.

Cosa vedere a Sulmona


Sulmona è una città ricca di storia, le cui origini risalgono all’epoca romana. Passeggiando per il suo centro storico ci si imbatte in capolavori architettonici che raccontano il passato glorioso di questa città.

La Cattedrale di San Panfilo, patrono di Sulmona, è uno degli edifici più rappresentativi. Situata nella parte alta della città, questa chiesa unisce elementi romanici e gotici, con interni che custodiscono tesori d’arte sacra.

Uno dei simboli di Sulmona è l’imponente Acquedotto Medievale, costruito nel XIII secolo, che domina Piazza Garibaldi. Questa piazza è il cuore pulsante della città, luogo di ritrovo e scenario di eventi importanti come la Giostra Cavalleresca, una rievocazione storica che attira visitatori da tutta Italia.

Non lontano si trova la Chiesa della Santissima Annunziata, un capolavoro architettonico che combina stili diversi, dal gotico al barocco, e ospita al suo interno un museo civico.

Tra i luoghi da non perdere vi è anche l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, incastonato nella montagna e raggiungibile attraverso un sentiero panoramico. Questo luogo sacro, legato alla figura di Papa Celestino V, è un’oasi di pace che regala viste mozzafiato sulla valle sottostante.

Una visita a Sulmona è un viaggio che combina arte, cultura e natura. Non si può perdere una passeggiata tra i vicoli del centro storico, dove ogni angolo racconta una storia e regala scorci pittoreschi. Durante la Settimana Santa, la città si anima con la spettacolare processione della “Madonna che scappa in Piazza”, un evento che fonde fede e tradizione in un momento di grande intensità emotiva.

I confetti di Sulmona

Confetti di Sulmona, ph. giovanni1232 Istock.com - solo uso editoriale
I confetti di Sulmona sono i veri protagonisti della scena gastronomica locale. Prodotti fin dal XV secolo, sono considerati un’eccellenza italiana e vengono preparati con mandorle di alta qualità, zucchero e una sottile glassa che li rende croccanti e irresistibili. Passeggiando per le vie del centro, è impossibile non fermarsi nelle storiche confetterie, dove i colori e le forme dei confetti, spesso trasformati in composizioni floreali, catturano lo sguardo.

I Confetti di Sulmona non sono infatti solo buoni da mangiare, ma anche bellissimi da vedere, spesso trasformati in piccoli capolavori artistici.

La loro lavorazione accurata e l’uso di materie prime eccellenti li rendono un simbolo irrinunciabile nelle cerimonie più importanti. Dal matrimonio al battesimo, dalla laurea all’anniversario, ogni momento di festa diventa più speciale con i Confetti di Sulmona.

La tradizione dei confetti a Sulmona ha radici antiche, risalenti al XV secolo. Furono le monache del Monastero di Santa Chiara le prime a produrre questi piccoli dolci, che divennero presto protagonisti delle celebrazioni religiose e civili.

Grazie alla maestria degli artigiani locali, Sulmona divenne rapidamente un punto di riferimento per la produzione di confetti. Il suo successo non era dovuto solo alla bontà del prodotto, ma anche alla sua bellezza: i confetti venivano trasformati in mazzi di fiori, decorazioni per bomboniere e veri e propri ornamenti artistici.

La creazione dei confetti di Sulmona è un processo che richiede tempo, precisione e passione. Tutto inizia con la scelta degli ingredienti. Le mandorle, spesso della varietà Avola, sono il cuore della versione classica, mentre altre varianti prevedono l’uso di cioccolato, nocciole o frutta candita.

La mandorla viene rivestita da sottili strati di zucchero, aggiunti progressivamente grazie all’uso dei “bassini”, antiche caldaie di rame che permettono di ottenere una copertura uniforme e brillante. Dopo il processo di rivestimento, i confetti vengono lucidati per ottenere il loro caratteristico aspetto liscio e brillante. La fase finale è quella decorativa: i confetti vengono trasformati in rose, margherite, girasoli e altre composizioni che rendono ogni confezione un piccolo capolavoro.

In Italia, i confetti sono il simbolo delle celebrazioni per eccellenza. A ogni occasione corrisponde un colore specifico: il bianco per i matrimoni, il rosa o l’azzurro per i battesimi, il rosso per le lauree, e il dorato o argentato per gli anniversari più importanti. Questo legame con i momenti di festa li rende un dono carico di significato, oltre che di bellezza.

Una delle esperienze più affascinanti legate ai Confetti di Sulmona è la possibilità di visitare il Museo del Confetto Pelino, dove si può scoprire la storia di questa tradizione secolare e ammirare le antiche attrezzature utilizzate nella lavorazione. Sulmona è anche famosa per le sue composizioni floreali di confetti, uniche al mondo, che uniscono il gusto del dolce all’estetica dell’artigianato.

Aglio rosso di Sulmona


L’Aglio rosso di Sulmona, della specie Allium Sativum L si coltiva nella Valle Peligna, in provincia de L’Aquila.

Il bulbo particolarmente grande è racchiuso da 8/10 squame biancastre e contiene in media 9-12 bulbilli a pasta bianco porcellana; la tunica interna a diretto contatto del bulbillo è di colore rosso vinoso.

È l’unico ecotipo di aglio italiano che emette regolarmente lo scapo fiorale, impiegato per il consumo fresco e anche per la produzione dei tipici “crastatelli sottolio”. Il prodotto si commercializza generalmente in trecce doppie o singole.

Testimonianza della coltivazione dell’aglio rosso di Sulmona in Valle Peligna ci perviene già a partire dalla prima metà del XIX secolo.

Durante questo periodo è Panfilo Serafini che in “Scritti vari di storia, letteratura e politica” scrive: “In Sulmona coltiviamo varie specie di cavoli, sedani, finocchi, indivia, agli, ecc.” Un altro riferimento si ha alla fine dell’800, quando Teodoro Bonanni nel suo libro “Le antiche industrie della provincia dell’Aquila” (1888) cita l’aglio.

(Fonte: Atlante dei prodotti tradizionali d’Abruzzo – ARSSA Regione Abruzzo, 2004)

[foto copertina @donatellatandelli/Shutterstock.com, solo uso editoriale]

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