È italiano il vigneto-labirinto più grande al mondo

Maddalena  | 29 Apr 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
vigneto al tramonto

Esiste un’opera monumentale di land art che vive e respira, tra i comuni di Bassiano, Sezze e Sermoneta: il labirinto di vigna. Sotto la visione innovativa dell’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti, ha preso forma questo particolare labirinto, il più grande del suo genere al mondo dato che occupa ben 3 ettari di terreno. Ma cosa rende questo luogo così speciale? un viaggio attraverso la storia, i significati profondi e l’unicità del vitigno che promette di rivoluzionare il concetto di viticoltura.

Rispetto e cura del territorio

metodo manuale di cura dei vigneti
metodo manuale di cura dei vigneti

L’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti domina le colline intorno a Cori, un borgo antico nelle campagne laziali. Dopo intere generazioni di viticoltori, che con passione hanno costruito il successo di questa azienda, Marco Carpineti prende le redini della gestione e nel 1994 traccia quella che sarà la rotta maestra di questa antica azienda vinicola. Sostenibilità e rispetto per l’ambiente diventano quindi i pilastri su cui basare l’impegno ecologico dell’azienda.

L’obiettivo di Marco Carpineti secondo la sua visione innovativa, non è solo quello di produrre vini di eccellente qualità, ma di farlo in armonia con il territorio, preservando il più possibile la biodiversità e la ricchezza del suolo che da millenni ha favorito lo sviluppo della cultura vitivinicola della regione. L’introduzione di metodi biologici nella coltivazione e la cura manuale riservata ai vitigni,  riflettono una filosofia profonda: quella di un vino che non sia solo un prodotto d’eccellenza, ma che abbia una storia da raccontare e una visione a lungo raggio da poter condividere.

Il labirinto di vigna: un’opera d’arte vivente


Filari di viti

Quest’opera d’arte vivente che è il labirinto di vigna, si estende per circa tre ettari con un disegno complesso dove riconosciamo due spirali e un intricato labirinto. Ogni tratto, ogni curva del vitigno è stato pensato per guidare il visitatore in un viaggio sensoriale che possiamo dire unico, che si discosta dalle geometrie dei filari regolari che siamo abituati a vedere. L’intenzione è quella di creare un ambiente dove uomo e natura possano incontrarsi in un’esperienza riflessiva e quasi mistica. Con i suoi percorsi, gli snodi e i punti ciechi, il labirinto di vigna rappresenta la metafora della vita, simboleggiando le svolte, le sfide e i cambiamenti che ognuno di noi affronta.

Un momento di autentica connessione con la natura e un’occasione per riflettere sulla propria esistenza che il visitatore prova perdendosi tra i filari, per poi ritrovarsi e perdersi di nuovo. Il tutto immerso in uno scenario naturale di impareggiabile bellezza. Lontano dall’essere solo un capolavoro estetico, il labirinto di vigna è anche un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove si sperimentano tecniche innovative per favorire la maturazione delle uve. Il disegno unico del labirinto infatti, con le sue onde e le ombre che cambiano al mutare delle stagioni, crea microclimi particolari che svolgono un ruolo importantissimo nel ciclo vitale delle piante, arricchendo il profilo aromatico e gustativo delle viti.

Ogni singola pianta è stata messa a dimora e curata manualmente, secondo i dettami dell’agricoltura biologica per favorire la biodiversità: le varietà di uve selezionate, come il bellone e il nero buono, sono il frutto di una ricerca continua e accurata, per preservare l’identità e la storia di tutto il territorio circostante.

Una scommessa sul futuro: valorizzare uve antiche con metodi moderni

lavorazione degli acini
lavorazione degli acini

Un’altra finalità del labirinto di vigna è la valorizzazione di varietà di uva quasi dimenticate e perse nel tempo, come l’abbuoto, presente in queste terre già in epoca romana e ora riscoperto grazie all’impiego di tecniche biologiche avanzate. L’ intero progetto quindi si presenta come una vera scommessa sul futuro, con la produzione di vini che siano espressione di un impegno reale verso la sostenibilità e un nuovo rapporto tra uomo e natura.

Per questo Marco Carpineti con il suo labirinto di vigna, lancia una sfida di innovazione all’intero settore vinicolo, attraverso l’utilizzo di pratiche che rispettino l’ottimizzazione delle risorse. Un nuovo modello di agricoltura che si spera che possa ispirare altri a seguire un percorso simile, un percorso di cambiamento profondo che tutti noi siamo invitati ad esplorare e apprezzare.

Maddalena
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