È la città del Perugino e una delle più belle da visitare in Umbria: ecco perchè andarci in primavera, cosa vedere e cosa mangiare

Marianna Di Pilla  | 07 Apr 2025
foto copertina @robert467/Shutterstock.com/solo uso editoriale

È un luogo in cui ogni angolo racconta una storia, ogni sapore rievoca antiche tradizioni e ogni panorama invita alla contemplazione. Che si tratti di una visita culturale, di un soggiorno enogastronomico o di una semplice fuga dal caos cittadino, Città della Pieve sa regalare un’esperienza autentica, fatta di bellezza, accoglienza e passione per le proprie radici.

Incastonata tra le dolci colline umbre, a pochi chilometri dal confine con la Toscana, Città della Pieve è una delle cittadine medievali più affascinanti dell’Italia centrale. Con il suo impianto urbanistico medievale, le vie strette lastricate in cotto e i panorami mozzafiato sulla campagna circostante, questo piccolo gioiello racchiude un patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico sorprendente.

Cosa vedere a Città della Pieve

Città della Pieve, cosa vedere
Città della Pieve, cosa vedere

Celebre per aver dato i natali al pittore Pietro Vannucci detto il Perugino, maestro del giovane Raffaello, Città della Pieve è una meta perfetta per chi cerca un soggiorno durante il quale coniugare arte, storia e buona cucina.

Il centro storico di Città della Pieve conserva intatto il fascino dei borghi medievali. Il suo impianto urbanistico è un esempio di architettura ghibellina, con strade a forma di spina di pesce. Passeggiare lungo Corso Vannucci, l’arteria principale del paese, significa immergersi in un susseguirsi di scorci suggestivi, palazzi storici, botteghe artigiane e caffè con tavolini all’aperto.

Tra i monumenti più importanti spicca il Duomo dei Santi Gervasio e Protasio, che conserva opere di grande pregio, tra cui una pala d’altare attribuita al Perugino. Imperdibile anche l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, che custodisce uno dei capolavori del pittore: l’affresco dell’Adorazione dei Magi, un’opera di straordinaria bellezza e profondità narrativa.

Altri luoghi di interesse includono la Rocca Perugina, costruita nel XIV secolo, e la Torre del Vescovo, punto panoramico da cui si gode una vista impareggiabile sulla campagna umbra e toscana. Ma la vera sorpresa si nasconde tra i vicoli più stretti: Vicolo Baciadonne, con i suoi soli 50 cm di larghezza, è considerato uno dei vicoli più stretti d’Italia e rappresenta un simbolo curioso e romantico del borgo.

Città della Pieve, eventi e tradizioni

foto @Paolo De Gasperis/Shutterstock.com/solo uso editoriale
Palio dei Terzieri a Città della Pieve [foto @Paolo De Gasperis/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Città della Pieve è un paese ricco di tradizioni, che si manifestano durante tutto l’anno attraverso feste popolari, rievocazioni storiche e manifestazioni culturali.

Tra le più celebri, spicca il Palio dei Terzieri, che si svolge ad agosto: una sfida tra i tre rioni storici del paese (Castello, Borgo Dentro e Casalino), che si cimentano in gare di tiro con l’arco, cortei in costume rinascimentale e allestimenti di taverne con piatti tipici.

Anche la Fiera di San Giuseppe e i Mercatini di Natale attirano numerosi visitatori, grazie all’atmosfera autentica e alla presenza di prodotti artigianali locali.

Cosa mangiare a Città della Pieve


Risotto allo zafferano

La cucina pievese è una perfetta espressione della tradizione umbra, con influenze toscane e un forte legame con il territorio. Tra i prodotti simbolo del borgo c’è lo zafferano purissimo di Città della Pieve, coltivato sin dal Medioevo e ancora oggi lavorato artigianalmente. Questo prezioso ingrediente viene utilizzato in diverse ricette locali, tra cui il risotto allo zafferano, ma anche in dolci, liquori e formaggi aromatizzati.

Un altro protagonista della tavola pievese è la chianina, razza bovina allevata nelle campagne circostanti e ingrediente base di piatti come la tagliata o la bistecca alla fiorentina. Da provare anche la palomba alla leccarda, un piatto di selvaggina cotto in casseruola con olio, aglio, vino e spezie, servito con una salsa densa e saporita.

I primi piatti rispecchiano la semplicità e la genuinità della cucina umbra: pici al sugo d’oca, umbricelli al tartufo nero, zuppe di legumi e cereali accompagnano spesso i menù delle osterie locali. Il tutto è accompagnato da ottimi vini locali, tra cui il Rosso di Montepulciano e il bianco Grechetto.

Per chiudere in dolcezza, non mancano dolci della tradizione contadina come la ciaramicola, un ciambellone soffice con alchermes e glassa, o i tozzetti alle mandorle, da inzuppare nel Vin Santo.

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Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla



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