È la città dell’olio ed è una piccola capitale dei taralli: cosa vedere e cosa mangiare nella Porta del Molise, il regno dei sapori che non sapevi esistesse

Stefania Guerra  | 26 Mar 2025

Ai piedi del Monte Santa Croce, in Molise, sorge la città di Venafro. Qui si possono ammirare bellezze architettoniche molto suggestive, farsi ammaliare dai paesaggi e assaggiare prelibatezze uniche.

Venafro si trova in una posizione molto particolare: ai piedi di Monte Santa Croce e circondato dai monti del Matese e delle Mainarde; qui passa anche il fiume Volturno. Venafro è chiamata “la Porta del Molise” perché è la prima città che si incontra venendo da Ovest e perché in passato era una tappa obbligata per chi si spostava dal mar Adriatico al Mar Tirreno e viceversa. La storia di Venafro è costellata di influenze importanti legate all’Impero Romano e all’invasione di Annibale, ma anche ai tanti personaggi illustri, filosofi e poeti che vi hanno soggiornato.

Venafro, tutti i luoghi storici e artistici da visitare


Il Castello Pandone

Arrivando a Venafro, sicuramente si nota subito il Castello Pandone, che in origine era una rocca fortificata. Oggi la struttura, che risale al X secolo, è divenuta molto interessante perché grazie al Conte Enrico Pandone venne migliorata, arricchita con colonne e loggiati, e decorata con affreschi a grandezza naturale. C’è anche un grande giardino all’italiana che arricchisce l’edificio, rendendolo unico nel suo genere.

Venafro offre molte ricchezze architettoniche da scoprire, come i resti dell’anfiteatro romano, e le opere ritrovate nella località Madonna della Libera: la Chiesa di San Nicandro, la Cattedrale dell’Assunta, la Chiesa dell’Annunziata e quella di Sant’Agostino. Molto particolare, inoltre, il cimitero francese (che si trova all’ingresso del paese se si arriva da Isernia ed è anche il più grande d’Italia) e la palazzina liberty, così come il Palazzo Caracciolo che si trova nel centro storico. Immancabile una visita al Museo Winter Line, dove si trovano testimonianze soprattutto della Seconda Guerra Mondiale. Uscendo dalla città, troviamo il Parco Regionale dell’Olivo che si rivela molto affascinante per la presenza di un’antica torre di avvistamento, chiamata Torricella.

Specialità enogastronomiche di Venafro


Le frittelle di cavolfiore di Venafro

Venafro è anche chiamata città dell’olio e i visitatori possono sperimentare numerose specialità enogastronomiche, anche partecipando ai tanti eventi che si celebrano durante l’anno: dalle processioni alle feste per i Patroni, passando per il Carnevale alle feste di San Giuseppe e ai tanti giochi organizzati in prossimità della primavera, nonché la nota Corsa degli Asini che regala anche spettacoli pirotecnici.

Oltre a essere famosa per l’Olio, Venafro è anche conosciuta per tante specialità, a partire dai taralli, chiamati dai locali “i v’scuott”; un’altra golosità da assaggiare è sicuramente “l’nocch”, una sorta di chiacchiere di Carnevale, insieme alla pastiera di riso o ai dolcetti morbidi e speziati (i Sciusc) che si usano mangiare per Capodanno o durante il periodo invernale.

Passando alle ricette salate, ci sono tanti piatti tipici da sperimentare, come ad esempio la pasta frolla ripiena di bietole, olive e acciughe; le frittelle di cavolfiore, di baccalà o di alici; il baccalà ai porri e una specie di ciccioli di maiale, i Turciniegl; la frittata di Pasqua (fatta con più di 33 uova) e la polenta verde perché arricchita con i cavoletti.

Stefania Guerra
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