È la città dorata della Sicilia: cosa vedere e cosa mangiare nella piccola capitale del barocco che sembra dipinta

Marianna Di Pilla  | 23 Giu 2025
[foto copertina @A great shot of/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Hai presente quella sensazione di essere dentro un film in costume, con palazzi scenografici che cambiano colore al tramonto e stradine in cui ogni angolo profuma di mandorla tostata?
Ecco, questa è la sensazione che si prova quando si arriva a Noto, capitale indiscussa del barocco siciliano e uno dei posti più golosi dell’isola.

Cosa vedere a Noto: un set a cielo aperto di pietra rosea


Noto, cosa vedere

La Sicilia non esiste, esistono mille Sicilie, diceva Bufalino.
Noto è un’esperienza sinestetica: ascolti il dialetto cantilenante, respiri aria di zagara, ti perdi in volute barocche. E quando riparti con la valigia piena di bottarga e Nero d’Avola capisci che, dopotutto, il vero lusso è ammirato dei palazzi che cambiano colore con la luce dell’alba.
Chiese che sembrano meringhe, balconi in ferro ricamato, scalinate maestose e una cucina che sa unire mare Ionio, campagna iblea e tradizione araba in un colpo solo.
Corso Vittorio Emanuele è la tua passerella. Oltrepassi Porta Reale – l’arco trionfale ottocentesco a forma di “N” – e ti ritrovi un susseguirsi di gioielli: sulla sinistra la Chiesa di San Francesco all’Immacolata con la sua scenografica scalinata; a destra, il Monastero del Santissimo Salvatore con cupola maiolicata che ruba l’occhio.
Pochi metri e appare Lei: la Cattedrale di San Nicolò, monumentale come una regina di pietra calda. Dopo il crollo del 1996 è risorta più luminosa che mai; sali i gradini, godi della vista sui tetti e sbircia l’interno, sobrio ma elegante. Di fronte, l’ex Collegio dei Gesuiti e il Palazzo Ducezio, sede del Municipio, con un salone degli specchi che vale lo scatto.
Non perderti Via Nicolaci, celebre per la Infiorata di maggio: balconi sorretti da figure grottesche (cavalli alati, sirene, satiri) e, quando arriva la primavera, un tappeto di petali multicolore che pare un quadro impressionista.
Vuoi una prospettiva diversa? Salta sulle terrazze di Santa Chiara (3€ ben spesi) e goditi un panorama a 360° sul barocco di Noto e la campagna punteggiata di ulivi.
Oltre il centro ti attende infine una natura e un mare da cartolina. A 10 km c’è la Riserva Naturale di Vendicari: spiagge caraibiche (Calamosche su tutte), saline popolate di fenicotteri, torri saracene, sentieri tra tamerici e profumo di macchia. Scendi la mattina presto, fai il bagno in un’acqua cristallo e resta in costume fino al tramonto.
Se hai tempo, spingiti a Marzamemi, borgo marinaro scenografico, per un’apericena a base di tonno rosso e spritz al limone o un calice del super tipico Moscato di Noto.

Cosa mangiare tra mandorle, pesce fresco e profumi d’Oriente

CANNOLI SICILIANI

La prima colazione qui è un rito: granita di mandorla o di limone con brioche “col tuppo”. A metà mattina, concediti un cannolo farcito al momento o una cassatina con ricotta di pecora.
Pranzo leggero? Vai di pane cunzato: pagnotta croccante con pomodoro di Pachino IGP, filetti di tonno di Marzamemi, caciocavallo Ibleo, origano selvatico e un giro d’olio DOP Monti Iblei.
Se ami la pasta, due piatti iconici: l’ingratata di spaghetti con bottarga di tonno e scorza di limone – semplice ma esplosiva – e le busiate al pesto di pistacchio di Bronte, gamberi rossi di Mazara e granella di mandorla di Avola.
Tra i secondi, ordinare il tonno in agrodolce alle cipolle di Giarratana è quasi un atto dovuto; in stagione, stupisce il pesce spatola gratinato agli agrumi. Se preferisci la carne, c’è la tradizione dei cavateddi con sugo di maialino nero dei Nebrodi.
Noto ti entra sotto la pelle (e tra i denti)!
[foto copertina @A great shot of/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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