Nel Nord Italia c’è una città che è molto di più che un luogo di mare: è un concentrato di multiculturalità. Parliamo ovviamente di Trieste.
Solitamente le città e i borghi che si affacciano sul mare o sui laghi godono di un fascino unico, nostalgico, ma se oltre a questa atmosfera troviamo storia, architettura, ricchezza e multiculturalità, allora siamo di fronte a un luogo da visitare assolutamente. Nello specifico, ci riferiamo a Trieste, la “piccola Vienna” d’Italia.
Se c’è una città colma di contrasti, nell’accezione positiva del termine, quella è proprio Trieste. Gli edifici e l’architettura che la caratterizzano sono sontuosi, chic, di stampo neoclassico, e da qui il riferimento alle similitudini con la capitale austriaca. Ma la città è molto di più di questo, e l’aria che si respira girando per le vie e per le piazze offre una visione molto più ampia della storia e cultura contemporanea.
Trieste, a differenza di altre perle come Venezia, Roma o Firenze, non si prostra al turismo di massa e non elargisce sorrisi a chiunque: anzi, si fa scoprire solamente dagli animi più romantici, da chi desidera assaporare appieno tutto ciò che ha da regalare. È un luogo di passaggio sì, strategico anche ai giorni nostri, che collega due mondi solo apparentemente lontani. Troppo spesso sottovalutata, come tappa individuata da chi desidera raggiungere la Slovenia, Trieste incanta chi decide di saperne di più.
Le maggiori bellezze si possono visitare in una gita di un paio di giorni: piazza Unità d’Italia è il fulcro della città, che già racconta i tumultuosi eventi degli ultimi decenni. Prima si chiamava piazza San Pietro, Piazza Grande, e l’ultimo nome gli è stato dato solo dopo la fine del Primo Conflitto Mondiale. Davanti alla piazza si trova il Molo, una volta chiamato “Audace” sempre in riferimento alla Prima Guerra Mondiale, più precisamente perché “Audace” era il nome della prima nave che riuscì a entrarvi dopo lo stop al conflitto.
Il Borgo Teresiano è strettamente connesso col Molo: si tratta di un quartiere/canale costruito in origine per agevolare lo spostamento delle merci e oggi si presenta ancora colmo di barchette, che creano una cornice romantica. La miglior visuale è quella che si gode dal Ponte Rosso, dove nei giorni di mercato tutto si anima ancora di più. Tra le grandi opere architettoniche da visitare troviamo sicuramente la Cattedrale di S. Giusto, un edificio in stile semplice ma arricchito da un rosone gotico. Da qui si va al Battistero e poi al Museo del Tesoro. Altro simbolo di Trieste è il Castello di San Giusto, che ospita anche un museo a tema medievale.
Trieste offre un’atra curiosa attrazione: un numero importante di statue, disseminate qua e là, dedicate a personaggi illustri tra cui Gabriele D’Annunzio, Umberto Saba, Italo Svevo e la statua delle Ragazze di Trieste realizzata nel 2004 per celebrare il 50° anniversario della restituzione di Trieste all’Italia.
Un piatto di cevapcici
Non solo vie, piazze, edifici liberty e palazzi sontuosi: a Trieste sono presenti storiche caffetterie tutte da scoprire, perfette per assaggiare le specialità tipiche. In primis, il famoso “nero”, ovvero l’espresso. Chi visita Trieste deve sapere che solo in questa città il caffè e altre bevande vengono chiamate in un modo completamente diverso dal resto d’Italia.
Volendo degustare anche dei piatti tipici, la città offre numerose specialità: tra i primi piatti spiccano gli gnocchi di pane e quelli di susine (sì, fatti di patate ma con all’interno una susina denocciolata, e sono mangiati sia come piatto salato che dolce), la zuppa jota a base di cavolo cappuccio o i primi a base di crostacei; per i secondi piatti c’è ampia scelta tra quelli a base di carne (gulash e cevapcici) o le zuppe di pesce. E per finire il dolce tradizionale, il presnitz, una sorta di strudel ancora più ricco e speziato.
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