È la gemma barocca della Valle d’Itria: cosa vedere e cosa mangiare nella cittadina dove si fa un salume tra i più buoni e preziosi d’Italia

Marianna Di Pilla  | 29 Dic 2024
[foto @Cristi Popescu/Shutterstock.com, solo uso editoriale]

Se ne sta adagiata nel cuore di quella Valle d’Itria, che ospita alcune delle maggiori e più affascinanti località turistiche della Puglia come Ostuni e Cisternino. E, in quanto a bellezza, Martina Franca decisamente non è da  meno. Famosa per il suo splendido centro storico barocco, le stradine lastricate e la straordinaria tradizione gastronomica, questo gioiello della provincia di Taranto incanta i visitatori con la sua eleganza architettonica e il suo patrimonio culturale.

Martina Franca, cosa vedere


Il cuore pulsante di Martina Franca è Piazza Plebiscito, su cui si affacciano alcuni dei monumenti più importanti della città. Da qui si snodano vicoli tortuosi, archi maestosi e piccole piazzette che regalano scorci incantevoli a ogni angolo.

Uno dei simboli più maestosi di Martina Franca è la Basilica di San Martino, situata proprio in Piazza Plebiscito. Costruita nel XVIII secolo in stile barocco, questa splendida chiesa colpisce per la sua facciata finemente decorata, dove spicca la statua di San Martino che divide il mantello con un povero.

L’interno della basilica è altrettanto stupefacente: affreschi, stucchi dorati e altari finemente lavorati creano un ambiente di grande bellezza. Tra le opere più importanti custodite al suo interno spicca il polittico della Madonna Odegitria, un’opera d’arte che richiama la tradizione iconografica orientale.

A pochi passi dalla basilica si trova il Palazzo Ducale, un altro gioiello architettonico di Martina Franca. Costruito nel XVII secolo come residenza dei duchi Caracciolo, questo edificio è un esempio straordinario di barocco pugliese. Oggi il palazzo è sede del municipio e ospita mostre d’arte ed eventi culturali.

Al suo interno, si possono ammirare le splendide sale affrescate del piano nobile, tra cui spiccano la Sala dell’Arcadia e la Sala del Mito, con decorazioni che rappresentano scene bucoliche e allegorie mitologiche. La visita al palazzo è un vero tuffo nel passato, tra arte e storia.

Uno dei piaceri più grandi di Martina Franca è perdersi tra le stradine del suo centro storico, un vero e proprio labirinto di vicoli, cortili nascosti e balconi fioriti. Ogni angolo riserva sorprese: dalle case imbiancate a calce ai dettagli barocchi delle porte e delle finestre. Tra i vicoli non mancano botteghe artigiane, boutique di moda e piccole osterie dove fermarsi per assaporare la tradizione gastronomica locale.

Capocollo di Martina Franca, principe dei salumi in Valle d’Itria

Martina Franca è rinomata per la sua straordinaria tradizione gastronomica, che riflette la ricchezza del territorio della Valle d’Itria. Il prodotto più celebre è senza dubbio il Capocollo di Martina Franca, un salume pregiato che vanta la certificazione Presidio Slow Food.

Il Capocollo di Martina Franca è un salume tipico della Valle d’Itria, una delle zone più suggestive della Puglia, famosa per i suoi trulli e i prodotti enogastronomici d’eccellenza. Questo insaccato, considerato un prodotto di pregio nell’arte norcina pugliese, è realizzato con carne di maiale selezionata e lavorata secondo tradizioni secolari. Caratterizzato da un sapore aromatico e affumicato, il Capocollo di Martina Franca ha ottenuto la denominazione Presidio Slow Food, che ne tutela la qualità e la storicità.

È un vero gioiello gastronomico della Puglia, capace di raccontare attraverso il suo sapore secoli di tradizione e cultura contadina. Grazie alla sua qualità, al riconoscimento come Presidio Slow Food e alla lavorazione artigianale, questo salume rappresenta non solo un prodotto d’eccellenza, ma anche un pezzo della storia culinaria italiana.

Gustarlo significa immergersi nei profumi e nei sapori autentici della Valle d’Itria, scoprendo una tradizione che continua a vivere grazie all’impegno dei produttori locali.

Il Capocollo di Martina Franca si distingue per la sua morbidezza, il profumo aromatico e il sapore equilibrato, leggermente dolce, ma arricchito dalle note affumicate e speziate.

Ha una forma cilindrica allungata, con un peso che varia da 1 a 2 kg. Esternamente presenta una crosta scura dovuta all’affumicatura, mentre l’interno è caratterizzato da una venatura uniforme di carne magra e grasso, che contribuisce alla morbidezza del prodotto. Al taglio, la carne si presenta di colore rosso rubino, con striature bianche di grasso che le conferiscono un aspetto invitante.

L’affumicatura avviene utilizzando legno di fragno, una quercia tipica della zona, che conferisce al prodotto un profumo unico e inconfondibile.

Il Capocollo di Martina Franca affonda le sue radici nella tradizione contadina della Valle d’Itria, un territorio che comprende Martina Franca, Cisternino e Locorotondo. La sua origine risale a diversi secoli fa, quando la lavorazione della carne suina rappresentava una pratica essenziale per le famiglie contadine durante i mesi invernali.

La città di Martina Franca, situata in posizione centrale nella Valle d’Itria, divenne un punto di riferimento per la produzione del capocollo, grazie al clima ideale e alla presenza di legno di fragno utilizzato per l’affumicatura.

Storicamente, il Capocollo era un prodotto destinato ai momenti di festa e alle occasioni speciali, simbolo di prosperità e convivialità. La sua lavorazione, tramandata di generazione in generazione, è rimasta pressoché immutata, tanto da ottenere il riconoscimento come Presidio Slow Food, a garanzia della sua autenticità e qualità.

È un salume versatile, che può essere gustato da solo o utilizzato per arricchire piatti della tradizione pugliese e italiana.

Il modo più semplice e tradizionale per apprezzare il Capocollo di Martina Franca è affettarlo sottilmente e servirlo su un tagliere, accompagnato da formaggi locali come il caciocavallo o la burrata pugliese, una fetta di pane di Altamura o friselle croccanti e confettura di fichi.

Il capocollo può essere utilizzato anche in cucina per insaporire piatti come orecchiette con cime di rapa e capocollo, variante saporita del piatto tipico pugliese, o per arricchire secondi piatti di carne come involtini di maiale o arrosti ripieni.

[foto copertina @Cristi Popescu/Shutterstock.com, solo uso editoriale]

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