Tra le dolci colline umbre, adagiata tra boschi, ulivi e vigneti, sorge Spoleto, una delle città più affascinanti dell’Umbria meridionale.
Le sue origini affondano nella storia più antica dell’Italia centrale: fu prima un insediamento umbro, poi colonia romana già nel III secolo a.C., e infine importante centro longobardo e medievale.
Spoleto è oggi un crocevia di storia, arte e cultura, celebre anche per il suo dinamico panorama culturale contemporaneo che si esprime al massimo nel celebre Festival dei Due Mondi.
Il centro storico di Spoleto è un museo a cielo aperto. Passeggiando tra i vicoli si ha l’impressione di viaggiare nel tempo, dalla Spoleto romana alla città ducale medievale.
Tra i simboli più iconici vi è la Rocca Albornoziana, imponente fortezza del XIV secolo, costruita per volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz, incaricato dal Papa di riorganizzare lo Stato Pontificio. Dalla Rocca si gode di una vista mozzafiato sulla Valle Umbra e sul Ponte delle Torri, una maestosa struttura a dieci arcate alta oltre 80 metri, costruita su probabili basi romane e utilizzata in epoca medievale come acquedotto e ponte.
Il cuore spirituale della città è il Duomo di Spoleto, dedicato a Santa Maria Assunta. Edificato nel XII secolo, fonde in modo armonioso il romanico con elementi rinascimentali e barocchi. L’interno ospita, tra le altre meraviglie, affreschi di Filippo Lippi e un celebre crocifisso attribuito a Giovanni Pisano.
Oltre ai grandi monumenti, Spoleto è piena di scorci suggestivi, archi romani, teatri antichi e un dedalo di viuzze in pietra che conservano intatta l’atmosfera di un tempo.
Le specialità gastronomiche di Spoleto riflettono la ricchezza della tradizione umbra, fatta di ingredienti semplici e tecniche di cottura antiche.
Tra i primi piatti spiccano gli stringozzi alla spoletina, una pasta fatta in casa con sola acqua e farina, tagliata a strisce e condita con aglio, olio e peperoncino. Un’altra eccellenza è la frittata al tartufo, soffice e intensa, dove il tartufo viene tritato e mescolato alle uova, senza cuocerlo troppo per conservarne l’aroma.
Tra i secondi, troviamo la coratella d’agnello, cotta a fuoco lento con cipolla, vino bianco e pomodoro, e le braciole di castrato a scottadito, insaporite con una salsa aromatica e grigliate finché caldissime. Particolarmente scenografico è il pilotto, metodo di cottura che prevede la colatura di lardo bollente sulla carne allo spiedo tramite la combustione di carta imbevuta di grasso.
I dolci tradizionali completano il pasto con gusto e originalità. La crescionda è un dolce al cucchiaio a base di zabaione, cioccolato, amaretti e mistrà, cotto al forno finché non assume una consistenza morbida ma compatta. L’attorta, simile alla rocciata umbra, è un dolce arrotolato ripieno di mele, noci, uvetta e cioccolato, profumato al rum o all’alchermes e guarnito con zucchero.
Queste ricette, tramandate da generazioni, raccontano un territorio autentico e generoso, in cui ogni piatto celebra sapori rustici, convivialità e amore per la cucina casalinga.
Tra storia millenaria, natura rigogliosa e una cucina autentica, Spoleto è la destinazione perfetta per chi cerca un weekend di bellezza, cultura e sapori intensi, immersi nel cuore verde dell’Italia.
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