Favignana, definita dal pittore Salvatore Fiume “La grande farfalla sul mare”, si adagia leggera nel cuore del Mediterraneo, la più vasta delle Isole Egadi e forse la più affascinante. Basta mezz’ora di aliscafo da Trapani per approdare in questo angolo di paradiso, dove l’acqua turchese accarezza una costa frastagliata, i profumi della macchia mediterranea riempiono l’aria, e ogni pietra racconta una storia antica e che merita di essere scoperta dal viaggiatore.
Appena sbarcati, il primo consiglio è semplice: fermatevi. Respirate profondamente quell’aria intrisa di salsedine e sole, lasciate che lo sguardo si posi sulla bellezza del panorama circostanze e sugli edifici che rappresentano l profilo elegante del luogo, i simboli della memoria industriale dell’isola. Già qui, al porto, si intuisce che Favignana non è solo mare: è un racconto a cielo aperto, che mescola uomini e natura.
Ogni stagione è quella giusta per viverla. L’estate regala giornate di mare, tramonti spettacolari e serate nei locali affacciati sul porto. Ma è in primavera e in autunno che l’isola si lascia amare di più, con i suoi sentieri verdi e il profumo dell’origano e della liquirizia nell’aria. In inverno, il silenzio della natura e i trekking panoramici offrono momenti di rara intensità. Portate con voi una muta, e il Mediterraneo vi accoglierà anche nei mesi più freddi.
Dal porto si distinguono tre mete da non perdere: l’antico Castello di Santa Caterina, che domina l’isola dall’alto del suo promontorio; la Tonnara, testimonianza della potenza della famiglia Florio, oggi museo e sito di archeologia industriale e cultura aperto al pubblico. e la splendida Villa Florio, oggi sede del Comune.
Il castello, raggiungibile con una passeggiata di un’ora, è oggi in rovina ma regala un panorama straordinario sulle Egadi. La Tonnara racconta la storia del tonno in scatola e della mattanza, attraverso reti, barche, scatole d’epoca e un filmato d’archivio. Villa Florio, con le sue forme neogotiche e gli interni liberty, era il salotto della Belle Epoque siciliana.
Favignana è anche il suo centro storico: un agglomerato di case bianche, piazzette assolate e strade in pietra chiara che sembrano levigate dai secoli. Qui è d’obbligo una sosta per una granita al gelso, un arancino fumante o un maritozzo con la panna. E poi una bicicletta: elettrica se volete esplorare senza fatica, perché l’isola è per lo più pianeggiante e lunga solo dieci chilometri da un capo all’altro.
Le spiagge sono tante, diverse, sorprendenti. La Praia, proprio accanto al porto, è la tipica spiaggia sabbiosa urbana. Ma le vere meraviglie sono le calette rocciose: Cala Rossa, la più fotografata, con il suo mare blu intenso; il Bue Marino, con la scogliera squadrata e il mare profondo; Cala Azzurra, fedele al suo nome; Lido Burrone, sabbiosa e attrezzata, ideale per le famiglie. Cala Preveto, Scalo Cavallo, Cala San Nicola e Cala Rotonda attendono solo di essere scoperte. Ti saranno indispensabili: scarpe da scoglio, maschera, boccaglio, acqua e qualcosa da mangiare. E se la fame vi sorprende, come un miraggio potrebbe apparire un piccolo chiosco con panini al pesce spada e birra ghiacciata.
Per un tramonto da sogno, salite al Faro di Punta Sottile, oppure sedetevi al Pura Vida Beach Club a Cala Rotonda. Se cercate un’oasi di quiete e buon cibo, il locale Rest, nell’entroterra, saprà sorprendervi.
Favignana è anche cultura, cucina, identità. Visitare il Palazzo Florio e la Tonnara significa entrare nella leggenda dei Florio, narrata nei romanzi “I Leoni di Sicilia” e “L’inverno dei Leoni”. Ed è proprio il tonno a dominare la cucina locale: in polpette, in conserve, nel pane cunzato. Ma non mancano i piatti dal sapore arabo come il cous cous di pesce o le frascatole, o quelli della tradizione trapanese come le busiate.
I piatti da non perdere? Spaghetti ai ricci di mare, frittelle di neonata, sarde a beccafico e, per dolce, le cassatelle con ricotta. Il tutto innaffiato da un bicchierino di DolceAmaro, liquore locale a base di dodici erbe aromatiche.
Favignana è un’isola da esplorare con lentezza. Un luogo dove il mare si fonde con la storia, dove ogni caletta è un segreto da svelare, ogni piatto un racconto di cultura e memoria. Chi ci arriva, ci lascia un pezzo di cuore. E spesso ci ritorna, inseguendo quella meraviglia che solo pochi luoghi sanno dare.
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