È la più antica di tutte, ma in Italia puoi mangiarla ancora oggi. Storia, misteri e curiosità della prima pizza della storia

Maddalena  | 10 Set 2024
Mastunicola

Tra le variegate tradizioni culinarie italiane, la pizza Mastunicola spicca come un misterioso e affascinante reperto del passato. Non si tratta solo di una pizza, ma della prima pizza ufficiale della storia, un capolavoro gastronomico che ci riporta ad antiche tradizioni. Con la sua base soffice simile a una focaccia e il condimento di strutto, formaggio, basilico e pepe, la Mastunicola è un viaggio sensoriale nelle antiche cucine del Sud Italia. Scopriamo insieme la sua storia, le sue caratteristiche uniche e dove poterla gustare ancora oggi.

Le caratteristiche della pizza Mastunicola

Basilico fresco
Basilico fresco

La Mastunicola non è una pizza qualunque. La sua preparazione semplice e rustica la distingue dalle pizze moderne, rappresentando un’arte culinaria che si è evoluta nel tempo. La base della Mastunicola ricorda una focaccia: soffice, fragrante e robusta, capace di sostenere un condimento ricco e saporito. Gli ingredienti tradizionali includono strutto, formaggio, basilico tritato e pepe. Questa combinazione crea un’esperienza di gusto unica, dove il sapore pieno del formaggio si fonde con l’aroma del basilico e il tocco speziato del pepe, mentre lo strutto aggiunge una nota di ricchezza che avvolge il palato. Esiste anche una variante pescetariana della Mastunicola, che prevede l’aggiunta dei cecinielli, novellame di acciughe, che arricchiscono ulteriormente il piatto con un tocco marino.

L’affascinante storia della Mastunicola


Impasto della pizza

La storia della Mastunicola è avvolta nel mistero. La sua origine esatta è sconosciuta, ma sappiamo che è sopravvissuta come la più antica pizza arrivata fino a noi. Alcuni credono che il nome derivi da un leggendario “Mastro Nicola“, ritenuto l’inventore di questa pizza. Tuttavia, la verità potrebbe essere diversa. Il termine “mastunicola” appare anche in altri scritti antichi e sembra riferirsi semplicemente a un disco di pasta cotto come una focaccia, con ingredienti disposti sopra. È possibile che il nome derivi dal basilico, un ingrediente fondamentale di questa pizza.

In dialetto napoletano e in molte altre parlate del Sud Italia, il basilico è chiamato “vasinicola“, un termine che ha radici nel greco antico “vazilikon”, che significa “pianta reale”. Questo collegamento linguistico suggerisce che la Mastunicola fosse un piatto regale, un onore riservato a una pianta così importante. La diffusione del pomodoro in Italia ha segnato l’inizio del declino della Mastunicola. Con l’introduzione del pomodoro nelle ricette di pizza, altre varianti più moderne hanno preso il sopravvento, relegando la Mastunicola all’oblio. Oggi, pensiamo alla Margherita come la prima pizza della storia, ma piatti come la Mastunicola esistevano molto prima dell’abbinamento tra pomodoro e fiordilatte.

Dove gustare la Mastunicola oggi


Caiazzo, Campania

Nonostante la sua antichità, la Mastunicola non è del tutto scomparsa. Nei piccoli borghi del Sud Italia, soprattutto in Campania, questo piatto storico è sopravvissuto. È ancora possibile assaporare la Mastunicola presso alcune pizzerie rinomate, custodi della tradizione. Tra queste, spiccano Pepe in Grani e l’Antica Pizzeria Pepe a Caiazzo, in provincia di Caserta. Queste pizzerie, gestite dai fratelli Franco e Nino Pepe, sono dedicate a mantenere viva la memoria di questo piatto antico. Con il crescente interesse per la storia della pizza, anche altri maestri pizzaioli come Antonio Grasso, Enzo Coccia ed Errico Porzio hanno iniziato a riscoprire la Mastunicola, ciascuno adattandola ai gusti contemporanei. La versione originale, carica di basilico spezzettato, potrebbe risultare troppo intensa per i palati moderni, ma queste reinterpretazioni offrono un modo per connettersi con le radici della cucina italiana.

La Mastunicola è più di una semplice pizza: è un pezzo di storia, una finestra su un passato culinario che ha contribuito a plasmare l’identità gastronomica dell’Italia. Per chi è appassionato di cucina e storia, degustare una Mastunicola è un’esperienza imperdibile. Per rendere ancora più completa questa esperienza, perché non abbinarla con un buon vino locale? Un Aglianico del Taburno o un Falanghina del Sannio potrebbero essere perfetti per esaltare i sapori robusti della Mastunicola. Esplorare le tradizioni culinarie della Campania attraverso piatti come questo non solo arricchisce il palato, ma offre anche una connessione profonda con la cultura e la storia della regione. Invitiamo tutti i curiosi e gli amanti della buona tavola a cercare questa antica prelibatezza e a scoprire la magia che la Mastunicola porta con sé, riscoprendo un pezzo di storia che ancora oggi vive attraverso le mani esperte dei pizzaioli che hanno scelto di non dimenticare.

Maddalena
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