È la porta d’accesso alle Cinque Terre: cosa vedere e cosa mangiare in una delle città sul mare più belle d’Italia, regno delle acciughe liguri

Marianna Di Pilla  | 22 Mar 2025

Entrano dallo stretto di Gibilterra, a maggio sono in Francia e il primo di giugno si affacciano nel Ponente Ligure. Nel mare delle Cinque Terre il giorno magico delle acciughe è il 29 giugno (San Pietro). E la stagione continua a essere buona fino a metà luglio.

Le acciughe di Monterosso, legate da sempre alla tradizione marinara di questo borgo del Levante ligure, sono oggi inserite tra i presidi dello Slow Food. Ma cosa vedere in questo splendido borgo ligure?

Cosa vedere a Monterosso tra storia e natura 

Monterosso al Mare, il borgo più grande e vivace delle Cinque Terre, è una tappa imperdibile per chi visita questa meravigliosa zona della Liguria. Qui troverai spiagge di sabbia dorata, un’eccezione in un territorio caratterizzato da scogliere a picco sul mare, e un centro storico ricco di fascino.

Da non perdere la Chiesa di San Giovanni Battista, con la sua elegante facciata in marmo bianco e verde tipica dello stile gotico ligure, e il Convento dei Cappuccini, che ospita preziose opere d’arte e offre una vista mozzafiato sulla costa. Passeggiando per il borgo, immergiti nell’atmosfera autentica dei vicoli stretti, scopri le botteghe artigianali e assapora le specialità locali come l’acciugata e il celebre pesto. Per gli amanti del trekking, il sentiero che collega Monterosso a Vernazza regala panorami incredibili sulle scogliere e sul mare cristallino.

Infine, non dimenticare di ammirare il Gigante di Monterosso, una maestosa statua di Nettuno alta 14 metri che domina la spiaggia di Fegina, simbolo della storia e della resilienza di questo affascinante borgo marinaro

Acciughe di Monterosso, caratteristiche e usi in cucina


Acciughe di Monterosso, caratteristiche e ricette

Della famiglia dei pesci azzurri, l’acciuga ha una forma slanciata della lunghezza massima di 20 cm, con dorso di colore neroazzurro e ventre arrotondato argenteo. Presente nel mare Mediterraneo si nutre di plancton, piccoli crostacei e larve di molluschi.

Grazie a una diversa salinità del mare le acciughe di Monterosso hanno un gusto particolarmente equilibrato: sono saporose ma delicate. Un tempo denominate u pan du ma (il pane del mare) sono fra i pesci più presenti nel ricettario ligure: sotto sale, al verde, ripiene, marinate o semplicemente fritte.

Acciughe all’ammiraglia, ricetta


In cucina le acciughe si possono mangiare cotte nel limone, fritte in olio extravergine di oliva o al forno. Sono ottime anche sotto sale.

Prova a fare la ricetta delle acciughe all’ammiraglia che ti consigliamo noi di PaesiDelGusto!

Ingredienti

  • mezzo Kg di acciughe nostrane
  • 3 o 4 limoni
  • olio extra vergine di oliva
  • colombaia
  • origano

Preparazione

  1. Privare le acciughe della testa e delle lische ma non della coda, lavarle e disporle in una pirofila.
  2. Coprirle con il succo dei limoni. Conservarle in frigo per almeno mezza giornata, avendo cura di girarle in modo da marinarle completamente. Le acciughe saranno “cotte” dal limone quando appariranno bianche.
  3. Prima di servirle condirle con un filo d’olio ed una spolverata di origano.

Storia delle pesca delle acciughe di Monterosso

Acciughe di Monterosso, storia della pesca
Acciughe di Monterosso, storia della pesca

A Monterosso ci sono due piccoli equipaggi con due gozzi a motore che escono in mare la notte, trainando le “lampare” (due gozzetti a remi con le luci). Le acciughe, attirate dalla vista del plancton, che quando è illuminato diventa fosforescente, rimangono intrappolate nelle reti.

Fino a trent’anni fa, a Monterosso la pesca era l’attività principale e ancora negli anni ’80 c’era una grande cooperativa di pescatori, la “Monterossina”. Poi è cominciata la parabola discendente e in poco tempo sono scomparsi quasi tutti i pescatori. Ora sono rimasti circa in quattro, ma le acciughe sotto sale lavorate in un laboratorio di questo piccolo paese delle Cinque Terre sono ancora celebri e potrebbero tornare ad essere una risorsa economica importante e complementare a quella turistica.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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