L’estate in Campania è un’esperienza sensoriale indimenticabile, fatta di sapori intensi e tradizioni secolari. Tra i tesori gastronomici della regione spicca una bevanda che rappresenta un vero e proprio simbolo della convivialità: il vino con le percoche. Questa particolare versione della sangria italiana, originaria della Campania, si distingue per l’uso delle percoche, una varietà di pesca dal sapore dolce e dalla polpa soda. Ma cosa rende questa bevanda così speciale e radicata nella cultura locale? Scopriamolo insieme.
Sangria bianca
Il vino con le percoche, conosciuto anche come la “sangria campana“, è una bevanda che incarna perfettamente l’anima della Campania. A differenza della classica sangria spagnola, che utilizza una varietà di frutti e richiede un lungo processo di preparazione, il vino con le percoche è semplice e diretto. La sua unicità risiede proprio nella scelta delle percoche, pesche dalla polpa compatta e dal sapore leggermente amarognolo che si sposano perfettamente con il vino. Questa bevanda è particolarmente amata durante i caldi pomeriggi estivi, quando una brocca di vino con le percoche non manca mai sulle tavole delle trattorie, dei ristoranti o delle case campane. L’armonia tra il vino e la frutta crea un’esperienza gustativa rinfrescante e appagante, un vero e proprio must per chiunque visiti questa regione.
Vino con le percoche
La storia del vino con le percoche affonda le sue radici nella tradizione secolare delle regioni del Sud Italia, in particolare Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Questa bevanda deve la sua esistenza alle dominazioni spagnole dell’ex Regno delle Due Sicilie. I reali di Spagna portarono con sé la sangria, che venne poi adattata dai napoletani secondo i gusti locali e le disponibilità economiche. In Spagna, la sangria è solitamente preparata con vini rossi come Grenache, Garnacha o Monastrell, mentre in Campania si preferisce utilizzare vini locali come il Lettere o il Gragnano. Nelle trattorie e nelle case, spesso si utilizza il “vino del contadino“, solitamente bianco, che si abbina perfettamente con la dolcezza delle percoche. Inoltre, esiste una versione particolare nel casertano che utilizza l’asprinio, un vino di Aversa particolarmente acido, creando un contrasto interessante con la dolcezza della frutta.
Sangria bianca con pesche
Ora che conosciamo la storia e le caratteristiche di questa deliziosa bevanda, è il momento di scoprire come prepararla. La ricetta del vino con le percoche è sorprendentemente semplice, perfetta per chi desidera gustare un pezzo di tradizione campana senza complicazioni.
Per iniziare, scegli il vino che preferisci. Può essere un vino bianco, un Lettere o un Gragnano. L’importante è che sia di buona qualità e, se possibile, locale. Lava accuratamente le percoche e sbucciale. Taglia le percoche a pezzi irregolari. Questo non solo renderà la bevanda più rustica ma permetterà anche alla frutta di rilasciare meglio il suo aroma nel vino. Versa il litro di vino in una brocca capiente e aggiungi i pezzi di percoche. Mescola delicatamente per assicurarti che la frutta sia ben distribuita. Metti la brocca in frigorifero e lascia riposare per almeno due ore. Questo tempo è necessario affinché il vino assorba i sapori delle percoche e si raffreddi adeguatamente. Una volta raffreddato, servi il vino con le percoche in calici capienti, assicurandoti che ogni bicchiere contenga anche qualche pezzo di frutta.
Il vino con le percoche è perfetto come fine pasto, accompagnato da un dessert leggero o da soli, per godersi appieno i sapori della frutta e del vino. È una bevanda che invita alla condivisione e alla convivialità, tipica delle tradizioni campane. In conclusione, il vino con le percoche non è solo una bevanda rinfrescante e gustosa, ma anche un pezzo di storia e cultura della Campania. Prepararlo e gustarlo significa immergersi in un’esperienza che va oltre il semplice bere, per toccare con mano la ricchezza delle tradizioni locali. Prova a prepararlo a casa e lasciati trasportare dai sapori e dai profumi della meravigliosa terra campana.
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