È l’unica e sola bevanda degli dei. Storia e curiosità dell’antichissimo miele da bere che oggi piace più di vino e birra

Marianna Di Pilla  | 19 Ago 2024
Idromele

Spesso definita il nettare degli dei, l’idromele è un’antichissima bevanda alcolica. Scopriamo insieme la storia, la preparazione e gli usi di questo straordinario elisir.

Idromele, caratteristiche

Idromele, caratteristiche
Idromele, caratteristiche

L’idromele è una bevanda fermentata ottenuta dalla combinazione di miele, acqua e lievito. La fermentazione trasforma gli zuccheri del miele in alcol, creando una bevanda che può variare dal dolce al secco, con una gradazione alcolica che solitamente oscilla tra i 5% e i 20%.

La qualità e il sapore dell’idromele dipendono in gran parte dal tipo di miele utilizzato, nonché dagli eventuali aromi aggiunti durante la fermentazione, come spezie, erbe o frutta.

Idromele ieri e oggi

Idromele, storia
Idromele, storia

L’idromele ha una storia millenaria, con testimonianze della sua esistenza che risalgono a più di 4.000 anni fa. Era conosciuto e apprezzato da molte antiche civiltà, tra cui gli Egizi, i Greci, i Romani e i Celti. Gli antichi greci lo chiamavano “melikraton“, mentre i romani lo conoscevano come “mulsum“.

Nella mitologia norrena, l’idromele era considerato la bevanda degli dèi, capace di conferire saggezza e poesia a chi lo beveva. Le leggende vichinghe narrano di festini e banchetti dove l’idromele scorreva abbondantemente, celebrando le vittorie in battaglia e gli eroi caduti.

Nel Medioevo, l’idromele era diffuso in tutta Europa, soprattutto nei monasteri, dove i monaci lo producevano e perfezionavano.

Con l’avvento della birra e del vino, la popolarità dell’idromele è decisamente diminuita nel corso del tempo. Recentemente ha però conosciuto una rinascita grazie al crescente interesse per le bevande artigianali e tradizionali. Oggi è Presidio Slow Food, e nel 2024 ha registrato un +50% delle vendite rispetto a bibite più alcoliche che promette di salire nel corso dell’estate.

Idromele, come viene prodotto 

Idromele, produzione
Idromele, produzione

La produzione del miele da bere è intrinsecamente legata alla qualità del miele utilizzato, essendo il miele di erica o la melata di abete i più adatti per la fermentazione.

Il processo inizia con la cottura del miele in acqua insieme a erbe locali, che vengono poi lasciate fermentare in grandi botti di acciaio. Successivamente, la bevanda viene fatta invecchiare per un periodo che varia dai 4 ai 20 anni, a seconda della concentrazione di miele impiegata e della ricchezza di sapori desiderata.

Oltre al rispetto per le tecniche tradizionali, c’è una forte componente di sostenibilità in questo processo, dato che l’uso di ingredienti naturali e locali contribuisce a ridurre l’impatto ambientale. Inoltre, il ricorso a contenitori di argilla anziché a bottiglie di vetro riflette un’antica prudenza economica e un approccio eco-sostenibile.

Idromele, storia (anche) di donne

Interessante è il ruolo femminile nella preparazione del miele da bere. In Polonia, terra che ha alle spalle una lunghissima tradizione di idromele, sono ad esempio le donne della famiglia le custodi dei segreti della fermentazione e degli equilibri di sapori, mentre gli uomini si occupano della gestione degli alveari.

Questo aspetto sottolinea il ruolo cruciale delle donne nella conservazione delle tradizioni culinarie e nella trasmissione del sapere.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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