È nata in un locale storico di Venezia, ed è una specialità italiana amata in tutto il mondo

Maddalena  | 07 Giu 2024
Carpaccio in stile Cipriani

Nascosto tra i canali suggestivi e i ponti romantici di Venezia, l’Harry’s Bar è un luogo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della gastronomia mondiale. Fondato da Giuseppe Cipriani, questo leggendario locale non solo ha accolto illustri personalità e artisti, ma ha anche dato vita a uno dei piatti italiani più amati e conosciuti al mondo: il carpaccio. Questo piatto, nato per caso e per necessità, incarna l’eleganza e la semplicità della cucina italiana, raccontando una storia di amicizia, creatività e innovazione culinaria.

1 Un’opera d’arte culinaria


Ingresso dell’ Harry’s Bar a Venezia

Il carpaccio è più di un semplice piatto di carne cruda; è un vero e proprio omaggio all’arte e alla cultura. Ideato nel 1950, il carpaccio si distingue per le sue fettine sottilissime di manzo, disposte con cura su un piatto e condite con una salsa che richiama i colori e le forme dei quadri di Vittore Carpaccio, il pittore veneziano da cui il piatto prende il nome. La delicatezza della carne, unita alla freschezza degli ingredienti e alla semplicità della preparazione, rende il carpaccio un piatto raffinato e versatile, adatto a ogni occasione.

Ogni boccone di carpaccio offre un’esperienza sensoriale unica, con la carne che si scioglie in bocca, esaltata da una spruzzata di salsa universale. Questa salsa, inventata da Cipriani, si adatta perfettamente sia alla carne che al pesce, dimostrando una volta di più la genialità del suo creatore. Il carpaccio non è solo cibo; è un’esperienza che rispecchia l’anima artistica di Venezia, un luogo dove la bellezza si manifesta in ogni dettaglio.

2 Le origini del carpaccio: un gesto d’amicizia


carpaccio di polpo

La storia del carpaccio è profondamente legata a una contessa veneziana, Amalia Nani Mocenigo. Cliente abituale dell’Harry’s Bar, la contessa si trovò improvvisamente impossibilitata a consumare carne cotta a causa di una diagnosi medica. Fu allora che Giuseppe Cipriani, mastro ristoratore e amico, decise di creare un piatto appositamente per lei. Tagliò sottilissime fettine di manzo crudo e le dispose artisticamente su un piatto, aggiungendo una salsa leggera per arricchire il sapore.

Cipriani stesso racconta nel suo libro “L’angolo dell’Harry’s Bar” come questo piatto, nato da un’esigenza specifica, si trasformò in un’icona della cucina italiana. Il nome “carpaccio” fu ispirato dall’artista Vittore Carpaccio, le cui opere erano in mostra a Venezia in quel periodo. La scelta del nome non fu casuale: i colori del piatto ricordavano le tonalità vivaci delle tele del pittore, creando un connubio perfetto tra arte e cucina.

3 La ricetta originale dell’Harry’s Bar


carpaccio di manzo

Se c’è un piatto che incarna l’essenza della tradizione culinaria veneziana, è senza dubbio il carpaccio, creato dalla mente geniale di Giuseppe Cipriani dell’Harry’s Bar. Questa prelibatezza, ancora moderna a distanza di 70 anni, è un tributo alla semplicità e alla freschezza degli ingredienti. Cipriani stesso ne descrive la preparazione nei suoi libri, sottolineando l’importanza di utilizzare carne cruda freschissima, tagliata in fettine sottilissime come fosse prosciutto. “Con il carpaccio gli imbrogli sono proibiti. Il suo segreto è nell’essere interamente svelato, nudo come mamma l’ha fatto”, afferma con orgoglio Cipriani, non risparmiando una frecciata alla cucina francese, che preferisce cibi trasformati.

Per replicare questa delizia a casa, Arrigo Cipriani consiglia di usare un taglio di controfiletto di manzo giovane, più saporito del filetto, mai congelato prima del taglio. È fondamentale tagliare la carne sottilissima con l’affettatrice e utilizzarla entro due ore per preservarne la freschezza. Il carpaccio è servito con una salsa universale, la salsa carpaccio, composta da maionese fatta in casa, succo di limone, salsa Worcestershire, latte, pepe bianco e sale. La carne, affettata e disposta su piatti da insalata, viene leggermente salata. La salsa, mescolata fino a ottenere una consistenza spalmabile, viene gocciolata artisticamente sulle fettine di carne poco prima di servire, per un tocco finale alla Kandinskij. Una ricetta che non solo delizia il palato ma celebra l’arte della semplicità in cucina.

4 Abbinamenti per tutti i gusti

Per chi desidera esplorare ulteriormente la gastronomia italiana, il carpaccio si abbina splendidamente a vini bianchi freschi e leggeri, come un Pinot Grigio del Friuli o un Vermentino della Sardegna. Questi vini, con le loro note fruttate e floreali, esaltano la delicatezza del carpaccio senza sovrastarne i sapori. Anche un bicchiere di Prosecco, con la sua effervescenza vivace, può essere un ottimo accompagnamento, aggiungendo un tocco di festa a ogni boccone.

Invitiamo tutti gli appassionati di cucina a sperimentare con il carpaccio, giocando con diverse salse e condimenti per creare la propria versione unica di questo piatto iconico. Che si tratti di un’occasione speciale o di una cena informale, il carpaccio porta con sé un pezzo di Venezia, con tutta la sua storia e il suo fascino, direttamente sulla vostra tavola. Provatelo, gustatelo e lasciatevi trasportare nella magica atmosfera di Venezia.

Maddalena
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