In questa città si beve il caffè più caro d’Italia. Ecco qual è e quanto costa una tazzina di caffè al bar

Francesco Garbo  | 27 Set 2024
[foto @Michael Derrer Fuchs - Shutterstock.com/solo uso editoriale]

In totale sono 6 miliardi di caffè serviti in 150 mila bar italiani. Numeri che la dicono lunga su quello che per gli italiani non è solo una semplice pausa ma un vero e proprio rito a cui per molti, anzi moltissimi, è difficile dire di no.

I numeri del caffè in Italia

Aumento del prezzo del caffè in Italia
Aumento del prezzo del caffè in Italia

Quante volte ci siamo sentiti dire “è come rinunciare a un caffè” per indicare una rinuncia di poco conto? Probabilmente è un detto che con il passare del tempo perderà significato visto che ora il caffè in Italia costa quasi 1,50 euro nonostante  le iniziative di alcuni locali che fanno caffè ad un prezzo virtuoso.

Caffè salato più che amaro, il costo del caffè dal 2021 è aumentato di circa 720 milioni di euro annui. In percentuale si parla dell’11,5 % in più, da una media nazionale di 1,04 euro fino agli attuali 1,16.

La città dove il caffè costa tantissimo

@Kirk Fisher, Shutterstock.com/solo uso editoriale
Bolzano [foto @Kirk Fisher, Shutterstock.com/solo uso editoriale]

L’associazione di consumatori Assoutenti ha pubblicato una lista delle città dove il caffè costa di più. E i risultati sono sorprendenti.

Sono solo 3 le città italiane nelle quali il costo del caffè rimane inferiore a 1 euro, parliamo di Catanzaro, Reggio Calabria e Messina. In 22 province il prezzo supera invece l’1,20 euro.

Stando all’indagine svolta il caffè più caro si trova a Bolzano con una media di ben 1,34 euro.

Poi c’è Trento (1,31 euro), Belluno (1,28 euro), Padova (1,27 euro), Udine (1,26 euro) e Trieste (1,25 euro). La città più economica risulta Messina, con 0,95 euro a espresso, 0,99 euro a Catanzaro e Reggio Calabria. C’è un però, proprio nelle città calabresi i rincari sono più pesanti, sarebbe passato dalla media di 0,88 centesimi a 1,20 euro.

Stando alle parole del vicepresidente Gabriele Melluso i rincari sono dovuti a diversi fattori. “Prima il caro bollette che ha portato ad una impennata dei costi per i pubblici esercizi, poi i rincari delle materie prime spinti dallo scoppio della guerra in Ucraina hanno determinato sensibili aumenti per le consumazioni nei bar italiani. Incrementi dei listini che, come dimostrano i nostri dati, non sono rientrati nonostante la fine dell’emergenza energetica e quotazioni del caffè meno proibitive. Un danno evidente per le tasche dei 5,5 milioni di italiani che tutti i giorni fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, e per tutti quei cittadini che, nell’arco della giornata, non rinunciano alla classica pausa-caffè”.

[foto copertina @Michael Derrer Fuchs – Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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