È questo il borgo dello zafferano: si trova in Sardegna, ha solo 400 abitanti e qui si coltiva l’oro rosso dell’isola

Maddalena  | 18 Nov 2024
Turri, Sardegna

Nel cuore della Sardegna centro-meridionale, esiste un borgo che proprio non ti aspetti. Turri, con soli 400 abitanti, custodisce un tesoro preziosissimo: lo zafferano, anche noto come l’oro rosso sardo. Tra paesaggi variegati e tradizioni secolari, lontano dalla Sardegna quasi caraibica che tutti immaginiamo, nel borgo di Turri la cultura agricola e quella culinaria viaggiano di pari passo.

Turri, il borgo dello zafferano

Zafferano
Zafferano

Turri è un piccolo centro agricolo adagiato nella parte pianeggiante della Marmilla, tra la Giara di Gesturi, famosa per la presenza di cavalli selvatici, e la Giara di Siddi. Questo borgo detiene il primato nella produzione dello zafferano e si caratterizza per spettacolari fioriture e colori che creano paesaggi davvero incredibili. In primavera, i campi coltivati si presentano di un verde brillante, mentre a partire da ottobre si può assistere alla spettacolare fioritura dello zafferano, con diverse sfumature e nuances che vanno dal viola intenso al lilla chiaro, una delle visioni in assoluto più suggestive ed emozionanti.

Il centro storico di Turri conserva tuttora la tipica conformazione delle case a corte, circondate da alti muri che racchiudono ampi cortili o piccoli orti familiari. Al centro del borgo di Turri, la chiesa seicentesca di San Sebastiano, con il suo stile gotico aragonese, illumina il paese con i suoi marmi pregiati e opere d’arte di valore inestimabile.

L’oro rosso di Sardegna, la coltivazione dello zafferano

Pistilli di zafferano
Pistilli di zafferano

La coltivazione dello zafferano a Turri è una tradizione antichissima che si tramanda di generazione in generazione e questo borgo, insieme a San Gavino Monreale e Villanovafranca, forma il nucleo storico della produzione di zafferano in Sardegna. Le caratteristiche morfologiche e climatiche di questo territorio, unite alle tecniche tradizionali di coltivazione e lavorazione, rendono lo zafferano sardo particolarmente pregiato con caratteristiche organolettiche uniche e inconfondibili.

Queste qualità eccezionali hanno permesso allo zafferano di Turri di ottenere la Denominazione di Origine Protetta (DOP) nel 2007. Ogni anno, la seconda domenica di novembre, Turri celebra la sagra dello zafferano, occasione in cui i tanti visitatori che questo evento richiama, possono partecipare alla raccolta dei fiori, assistere alla lavorazione e soprattutto gustare dei prelibati piatti tipici a base di zafferano.

Turri, cosa mangiare


Risotto allo zafferano

Non si può andare a Turri e scoprire l’antica arte agricola della coltivazione dello zafferano, senza assaporare i piatti tipici locali per completare un’esperienza che già di per sé promette meraviglie. Tra le specialità assolutamente da non perdere ci sono la fregola con arselle e zafferano, deliziosa pasta di semola con vongole fresche e il risotto allo zafferano, un classico senza tempo che esalta il sapore unico e deciso di questa preziosissima spezia. Se poi vogliamo immergerci completamente nelle radici della stupenda terra di Sardegna, abbinare questi piatti con un Vermentino di Sardegna o un Cannonau, è assolutamente un must. Questi vini infatti, sembrano creati appositamente per esaltare e valorizzare ulteriormente i sapori dei piatti a base di zafferano.

Con soli 400 abitanti dunque, Turri è un borgo che racchiude un patrimonio culturale e culinario immenso e di straordinaria ricchezza e bellezza. La coltivazione dello zafferano lo ha reso il centro perfetto per vivere esperienze fuori dal comune, paesaggi suggestivi e ricchi di colori che abbracciano tradizioni agresti antichissime.

Maddalena
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