È qui che nasce uno dei formaggi italiani più amati. Asiago, la perla dell’altopiano tra natura, storia e gastronomia

Francesco Garbo  | 09 Mag 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
Asiago

Morbido e saporito, perfetto in molte ricette o anche gustato in modo semplice magari con una confettura d’arancia,. L’Asiago è un formaggio DOP che nasce intorno all’anno Mille nelle zone omonime dell’altopiano di Asiago. Scopriamo insieme la sua storia e le ricette alle quali si abbina alla perfezione, e vediamo anche cosa vedere ad Asiago, considerata tra le più suggestive da visitare in Veneto.
Conosciuta soprattutto per il suo formaggio omonimo, questa cittadina offre molto più di una semplice degustazione casearia. Lasciati guidare in un viaggio indimenticabile tra le bellezze e i segreti di Asiago.

Cosa vedere e cosa fare ad Asiago

Asiago, cosa vedere nella città del formaggio DOP
Asiago

Asiago non è solo una meta di bellezze naturali e di tesori gastronomici, ma è anche un luogo carico di storia.
La sua importanza durante la Prima Guerra Mondiale è evidenziata dai numerosi monumenti e musei che si possono visitare. Uno dei siti più significativi è il Sacrario Militare di Asiago, che riposa sulla sommità di Leiten, una collina che domina l’intera vallata. Questo imponente monumento ospita i resti di oltre 54.000 soldati italiani e austro-ungarici, ed è dunque uno dei più grandi sacrari militari d’Europa. La sua architettura imponente e la posizione panoramica di cui gode lo rendono non solo un luogo di riflessione ma anche il posto ideale da cui ammirare vedute spettacolari sull’altopiano.
Per gli amanti della natura, Asiago propone un’infinità di percorsi trekking che si snodano tra boschi, prati verdi e panorami mozzafiato. Il Sentiero del Silenzio – Porta della Memoria, per esempio, è un percorso che combina natura e storia, offrendo un’esperienza meditativa unica nel suo genere. Camminando tra foreste di abeti e larici, è inoltre facile inciampare in installazioni artistiche e vecchie postazioni di guerra, ricordi tangibili dei combattimenti che qui si sono svolti.
Visitare Asiago vuol dire anche avere la possibilità di esplorare numerosi rifugi alpini e sperimentare escursioni sia estive che invernali. Il Rifugio Campolongo è in questo senso un ottimo punto di partenza per escursioni in mountain bike o semplici passeggiate nella natura.
Durante i mesi invernali, Asiago si trasforma in un paradiso per gli sportivi. Con oltre 500 km di piste da sci di fondo, è considerata una delle capitali dello sci in Italia. Le piste sono adatte sia per principianti che per esperti.

Asiago da gustare

Una visita ad Asiago non sarebbe completa senza assaporare le delizie locali. La cucina locale offre piatti a base di funghi porcini e polenta, e il rinomato miele di montagna da assaggiare in purezza o combinato con un tagliere di salumi e formaggi.
Ed è proprio un formaggio, per la precisione il formaggio Asiago DOP celebre in tutto il mondo ad essere protagonista della gastronomia locale. Può essere degustato nelle sue due varianti: Asiago Pressato, fresco e dolce, e Asiago d’Allevo, stagionato e dal gusto più intenso. Molte latterie locali offrono tour guidati dove potrete scoprire i segreti della produzione del formaggio e, naturalmente, assaggiarlo.

Storia e produzione


La storia dell’Asiago si fa risalire all’anno Mille, le testimonianze precedenti sono davvero rare. Tutto nasce grazie a un altopiano ricco di pascoli preziosi dai quali si produceva un latte, e quindi un formaggio, di qualità. C’è da dire però che inizialmente gli allevamenti erano di pecore, la cui lana era utilizzata per il settore tessile. Fu poi intorno al 1500 che gli allevamenti ovini furono via via sostituiti da allevamenti bovini. Così si affino la tecnica casearia e non furono pochi i piccoli caseifici che nella zona iniziarono la produzione di formaggio.

Dalla metà dell’800 la produzione di Asiago comincio piano piano a diffondersi nelle zone vicine anche se in questo periodo la stagionatura era ancora abbastanza lunga. Durante gli anni quaranta i tempo di stagionatura di ridussero, il formaggio veniva pressato e stagionato per poco tempo. Il nuovo formaggio fu un successo e il suo sapore morbido e dolce conquistò da subito molti palati. Nel 1955 il formaggio Asiago ottiene la Denominazione Tipica e nel 1979 nasce il  “Consorzio per la tutela del formaggio Asiago” con 56 caseifici che avevano l’obbiettivo di salvaguardare la produzione e perfezionare il formaggio.

La fama dell’Asiago l’ha portato ad essere oggi il quarto formaggio DOP per quantità prodotte. Essendo protetto dalla DOP questo tipo di formaggio deve essere prodotto nelle province di Vicenza, Trento e in parti confinanti con esse di quelle di Padova e Treviso, corrispondenti alla loro fascia pedemontana. Bruna Alpina, Burlina, Frisona Italiana, Grigio Alpina, Pezzata Rossa, Rendena: queste le razze che producono il latte per l’Asiago DOP.
Non molti sanno che i tipi di Asiago sono tre e si differenziano per la loro stagionatura. C’è l’Asiago DOP Fresco, l’ Asiago DOP Stagionato. Per il primo la stagionatura è di almeno 20 giorni, per il secondo varia dai 4 ai 10 mesi. Si arriva a 15 mesi con l’Asiago Stravecchio. L’Asiago fresco è caratterizzato da un sapore dolce e lievemente acidulo, ricorda lo yogurt, il burro e il latte. Mentre quello stagionato ha una pasta compatta, elastica, color giallo paglierino, con occhiatura di media e piccola dimensione e un sapore lievemente dolce con sentori di frutta secca e burro.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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