Tra le montagne della Valle d’Aosta e del Piemonte, dove l’aria è fresca e i panorami mozzafiato, nasce uno dei liquori più autentici delle Alpi: il genepì. Questa bevanda dal sapore intenso e dalle radici antiche è molto più di un semplice digestivo: è un simbolo della cultura e della tradizione alpina, un elisir che racconta storie di montagne, erbe selvatiche e antichi saperi tramandati di generazione in generazione.
Il genepì è un liquore a base di erbe aromatiche appartenenti al genere Artemisia, che crescono spontanee tra i 2000 e i 3000 metri di altitudine sulle Alpi occidentali. Le varietà più utilizzate per la produzione del genepì sono l’Artemisia genipi e l’Artemisia glacialis, piante rare e preziose che trovano il loro habitat ideale nei terreni rocciosi e nelle condizioni estreme dell’alta montagna.
Queste erbe vengono raccolte manualmente durante i mesi estivi, seguendo un rigido rispetto per l’ambiente per evitare la loro estinzione. Dopo la raccolta, le piante vengono essiccate e utilizzate per la macerazione in alcol, un processo che permette di estrarre i loro aromi unici. Il risultato è un liquore dal colore dorato o verdognolo, con un profumo erbaceo e un gusto equilibrato tra dolcezza e note amaricanti.
Per le sue origini e il tipo di lavorazione, il genepì è un liquore che ha origine in luoghi di montagna, soprattutto nelle Alpi e solo successivamente si è diffuso in tutta la Valle d’Aosta sino alla pianura del Piemonte. Le origini di questo liquore sono molto antiche, inizialmente veniva usato come digestivo, grazie alle proprietà delle artemisie bianche e nere, che distinguono il Genepì nero dal Genepì bianco. Tradizionalmente, all’interno delle bottiglie in cui viene imbottigliato il liquore, viene inserito anche il gambo del Genepì, conferendo una maggiore aromatizzazione.
I valori nutrizionali per 100 grammi di Genepì si riferiscono esclusivamente alle kilocalorie che apporta, ovvero 240kcal per 100gr di prodotto.
La storia del genepì è strettamente legata alla vita alpina. Gli abitanti delle montagne lo preparavano come rimedio naturale, sfruttando le proprietà digestive e tonificanti delle erbe. Il genepì era anche un simbolo di resilienza: raccogliere le erbe sulle alte vette richiedeva coraggio e fatica, un impegno che rendeva ogni bottiglia di liquore un piccolo tesoro.
Oggi, il genepì è un prodotto tipico riconosciuto e tutelato, simbolo dell’artigianalità della Valle d’Aosta e del Piemonte. Molte distillerie locali mantengono vive le tecniche tradizionali di produzione, affiancandole a metodi moderni per garantire la qualità e la sostenibilità del prodotto.
Il genepì si gusta tradizionalmente come digestivo dopo i pasti, servito freddo o a temperatura ambiente in piccoli bicchieri. Può essere anche utilizzato come ingrediente per cocktail, aggiungendo una nota erbacea e raffinata a mix originali.
Una delle esperienze più autentiche è assaporare il genepì direttamente nelle baite o nei rifugi alpini, dove il sapore del liquore si fonde con l’atmosfera unica delle montagne. Spesso accompagnato da dolci tipici come i biscotti di mais o le tegole valdostane, il genepì diventa un momento di convivialità e relax. Per chi desidera provare il vero genepì artigianale, le distillerie della Valle d’Aosta e del Piemonte sono il luogo ideale. Alcune di queste organizzano visite guidate che permettono di scoprire i segreti della produzione, dalla raccolta delle erbe alla macerazione e all’imbottigliamento.
Tra i marchi più rinomati ci sono quelli che da generazioni si dedicano a questo prodotto, come le distillerie St. Roch e Dédò, ma anche piccoli produttori locali che custodiscono ricette uniche e autentiche.
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