Il suo sapore croccante e avvolgente resta una delle esperienze culinarie più autentiche della Capitale: basta un solo morso per capire perché il baccalà fritto è così amato dai romani!
È il classico cibo delle friggitorie storiche, quello che si mangia in piedi con le mani unte, mentre si passeggia tra i vicoli di Trastevere o del Ghetto Ebraico.
Nel tempo, il baccalà fritto è riuscito a mantenere intatta la sua identità restando semplice e autentico, proprio come la cucina romana sa essere. Croccante fuori e morbido dentro, è un vero e proprio simbolo della tradizione popolare, apprezzato sia come street food che come piatto conviviale.
Ma cosa rende il baccalà fritto a Roma così speciale? Scopriamo insieme storia e curiosità e la ricetta per fare il baccalà fritto in casa.
Il baccalà, ovvero il merluzzo conservato sotto sale, è un ingrediente che ha radici profonde nella cucina italiana e romana. Importato dai paesi nordici fin dal Medioevo, il baccalà divenne un alimento fondamentale per le classi popolari grazie alla sua lunga conservabilità e al prezzo accessibile.
A Roma, il baccalà fritto ha trovato terreno fertile grazie alla tradizione giudaico-romanesca, una delle influenze più importanti nella gastronomia capitolina. Gli ebrei del Ghetto di Roma furono tra i primi a diffondere l’abitudine di friggere il baccalà, trasformandolo in un piatto ricco di sapore e amatissimo da tutti.
Ma come ha fatto il pesce a diffondersi e a diventare simbolo gastronomico in una città che di fatto di mare non è?
Guarda il video in alto per saperne di più e scoprire come tutto è cominciato… grazie agli spagnoli!
Baccalà alla vicentina
Il baccalà fritto è un esempio perfetto di semplicità e bontà. Pochi ingredienti, una preparazione essenziale, ma un risultato che conquista ogni palato.
Soprattutto grazie ad alcune caratteristiche che devono essere immancabili in un baccalà fritto fatto per bene e di qualità!
Se vuoi ricreare il vero sapore del baccalà fritto alla romana, segui questa ricetta autentica.
Dissalare il baccalà: Se hai acquistato il baccalà sotto sale, va ammollato in acqua per almeno 48 ore, cambiando l’acqua ogni 8 ore. Una volta pronto, tamponalo bene con carta assorbente.
Tagliare il baccalà: Dividilo in tranci rettangolari di circa 5-7 cm di lunghezza.
Preparare la pastella: In una ciotola, mescola la farina con l’acqua frizzante fredda. La consistenza deve essere densa ma fluida. Se necessario, aggiungi altra acqua o farina per regolare la consistenza.
Scaldare l’olio: In una padella capiente, versa abbondante olio di semi di arachide e portalo a 170-180°C.
Friggere il baccalà: Immergi ogni trancio di baccalà nella pastella, poi tuffalo nell’olio caldo. Friggi pochi pezzi alla volta per 5-6 minuti, girandoli delicatamente fino a doratura uniforme.
Scolare e servire: Una volta pronto, scola il baccalà su carta assorbente, aggiungi un pizzico di sale e servilo bollente, magari con un contorno di verdure fritte o con una spruzzata di limone.
Anche se la versione classica è la più amata, esistono alcune varianti del baccalà fritto a Roma.
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