Ai piedi dell‘Etna nasce un vero e proprio oro verde, il pistacchio di Bronte. Ormai ovunque troviamo prodotti al pistacchio, dalle creme spalmabili a dolci di ogni tipo, ma anche la granella di pistacchio utilizzata per le preparazioni salate. Insomma negli ultimi anni il pistacchio è davvero ovunque. Tutto però nasce da qui, da Bronte in Sicilia. Ecco quindi la storia, il metodo di raccolta e qualche curiosità su questa specialità siciliana.
La pianta del pistacchio è tipica del mediterraneo orientale ed grazie agli arabi che è arrivata in Sicilia durante gli oltre due secoli di dominazione. Furono proprio gli arabi infatti a intuire che sul terreno di pietra lavica intorno a Bronte poteva resistere e crescere bene una pianta molto forte come quella del pistacchio.
Gli arabi però non potevano immaginare il grande successo di questa pianta in questa zona che qui è riuscita a trovare un terreno perfetto grazie ai sali minerali che aiutano a produrre un frutto di qualità superiore con caratteristiche organolettiche che lo rendono unico al mondo.
Quello che forse in pochi sanno è che il pistacchio in Sicilia non è solo quello di Bronte. Mai assaggiato il pistacchio di Raffadali?
Il pistacchio verde di Bronte DOP ha ottenuto questa denominazione nel 2009 e da quel momento è stato pian piano conosciuto in tutt’Italia e nel mondo.
La caratteristica del pistacchio di Bronte che subito spunta all’occhio è il suo colore verde acceso perché ricco di clorofilla ma anche le sfumature violacee particolarmente intense. Sono oltre 4 mila le tonnellate di pistacchi raccolte nella zona di Bronte che ricoprono più del 70% del totale della produzione italiana.
Il prezzo dei pistacchi non è di certo economico e questo perchè la raccolta viene effettuata manualmente da squadre di 50-60 operai che raccolgono chicco per chicco i preziosi pistacchi in sacche da 25 kg.
Dopo la raccolta i pistacchi subiscono diverse lavorazioni come l’eliminazione del mallo, la pellicina che avvolge il pistacchio, che poi viene sgusciato.
Il nome siciliano con cui viene chiamato il pistacchio è frastuca, ovvero pistacchio in arabo o anche scornabecco per la natura tenace del pistacchio che con le sue radici si fa strada nella lava.
La raccolta del pistacchio avviene ogni due anni e il periodo di raccolta va da settembre a ottobre. La pianta produce i frutti tutti gli anni ma la decisione di raccoglierli ad anni alterni è presa per far si che la pianta possa riposarsi. Durante l’anno in cui i pistacchi non si raccolgono la pianta viene privata dei germogli.
Bronte, la città del pistacchio in Sicilia
Famosa, anzi famosissima. Così famosa per il suo pistacchio che quasi ci si chiede come possa una cittadina piccola come Bronte a produrre così massicce quantità di pistacchio da esportare letteralmente in tutto il mondo.
Eppure è proprio da questo centro di modeste dimensioni ai piedi dell’Etna che viene questo prodotto capace di far impazzire sia gli amanti dei dolci che delle ricette salate.
A Bronte il pistacchio se ne sta all’ombra delle maestose forme dell’Etna, il vulcano che a quanto pare avrebbe dato anche il nome alla cittadina stessa. Il termine bronte deriverebbe da “tuono” in greco, probabilmente in riferimento ai tuoni che risuonavano dal vicino vulcano.
E se pensavi che Bronte avesse solo il pistacchio, sarai sorpreso di sapere che la città ha invece un ricco patrimonio di storia e bellezza.
Uno dei principali monumenti di Bronte è il Castello Nelson, situato a pochi chilometri dal centro della città. Costruito nel XII secolo come monastero benedettino, il castello fu donato nel 1799 dall’allora re Ferdinando III di Borbone all’ammiraglio inglese Horatio Nelson come ricompensa per il suo sostegno militare.
Ci sono tanti altri posti da visitare a Bronte, a partire dal Duomo della Santissima Trinità con la splendida facciata barocca fino ad arrivare all’intricato reticolo di strade, vicoli e piazze che compongono il suo centro storico.
Passeggiare per le strade del centro storico di Bronte significa immergersi in un’atmosfera autentica e tranquilla, con stradine acciottolate, palazzi storici e piccole botteghe che vendono prodotti locali, in particolare il celebre pistacchio. Il centro storico di Bronte conserva l’architettura tipica dei borghi siciliani, con case in pietra lavica e chiese che raccontano la lunga storia del territorio, palazzi storici e piccole botteghe che vendono prodotti locali, in particolare – neanche a dirlo – sua maestà il pistacchio.
[foto copertina @Bernard Bialorucki, Istock.com/solo uso editoriale]
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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