È una delle tonnare più belle e antiche del Mediterraneo, ed è in Italia: ancora oggi si affaccia sul mare, e racconta storie di pescatori e dell’arte del tonno

Claudia Giammatteo  | 29 Apr 2025

C’è un angolo di Sicilia dove il tempo sembra sciogliersi nella luce dorata del tramonto, dove il mare sussurra antiche leggende e l’aria profuma di sale e memorie. È la Tonnara di Marzamemi, piccolo borgo marinaro che si affaccia sul blu intenso del Mar Ionio, nel cuore del sud-est siciliano. Qui, tra case basse e color ocra, piazze lastricate e barche che ondeggiano leggere nel porto, si trova una delle tonnare più affascinanti e antiche del Mediterraneo. Camminare tra le sue mura è come aprire una finestra su un passato fatto di fatiche, rituali e saperi tramandati. In primavera, il borgo si risveglia con una luce speciale, i tavolini tornano a riempire le piazzette, e la Tonnara – silenziosa e maestosa – torna a raccontare la sua lunga storia, fatta di tonni, tonnaroti e di mare.

L’affascinante storia della Tonnara di Marzamemi

La Tonnara di Marzamemi è una delle più antiche d’Italia e di tutto il Mediterraneo ed è stata la più importante Tonnara della Sicilia Orientale.

Le sue origini risalgono addirittura all’epoca araba (gli arabi introdussero le Tonnare in Sicilia quando la pesca del tonno era già praticata in tutto il Mediterraneo, perché il percorso di migrazione di questi pesci era noto).

Fu però nel Seicento che, sotto il dominio spagnolo, la tonnara divenne un centro nevralgico della pesca del tonno rosso. Acquistata dalla famiglia Villadorata nel XVIII secolo, conobbe un vero e proprio periodo d’oro: una piccola cittadella marinara dove tutto ruotava intorno al mare e alla “mattanza”, la spettacolare e dura pesca rituale dei tonni. Tra il seicento e il settecento vennero alla luce piazza Regina Margherita, Palazzo del Principe, opera del grande architetto Vermexio, la camperia o Loggia degli Scieri, la chiesa di S. Francesco di Paola, il protettore del borgo, il vecchio stabilimento di lavorazione del tonno e cinquanta case di pescatori.

La Tonnara non era solo un luogo di lavoro, ma un vero microcosmo fatto di capanni, magazzini, alloggi per i pescatori e una chiesetta dedicata alla Madonna della Tonnara. I tonnaroti, uomini forti e coraggiosi, affrontavano il mare con rispetto e forza, e le loro manovre erano orchestrate come una danza antica, fatta di canti e gesti sapienti. Qui si trasformava il tonno in prelibate conserve, affumicati, bottarga: una filiera artigianale che raccontava la perfetta armonia tra uomo e natura.

La Tonnara di Marzamemi oggi: cosa vedere e come visitarla

Oggi la Tonnara di Marzamemi è un luogo che incanta con la sua bellezza ruvida e autentica. Pur non essendo più attiva come stabilimento di pesca, è stata sapientemente recuperata e trasformata in un complesso culturale e turistico che mantiene intatto il suo fascino antico. Visitandola, si cammina tra gli spazi storici – come l’antico palmento, la loggia dei tonnaroti, il magazzino del sale – che oggi ospitano eventi, mostre e rassegne, specialmente durante la bella stagione.

La Piazza Regina Margherita, cuore pulsante del borgo, è il perfetto punto di partenza: seduti ai tavolini di uno dei tanti locali si respira l’atmosfera sospesa tra mare e pietra, tra passato e presente. Durante una visita guidata, è possibile scoprire le antiche tecniche di pesca, ammirare gli strumenti originali e ascoltare le storie di un tempo, magari narrate da chi in quella tonnara ha lavorato davvero. E poi c’è il mare, sempre lì, a un passo, con i suoi colori che cambiano ogni ora e fanno da cornice perfetta a uno dei luoghi più autentici della Sicilia.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo



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