È uno dei borghi italiani più famosi al mondo: cosa vedere e cosa mangiare nel borgo delle torri medievali, l’unica e sola Manhattan del Medioevo

Eugenio Amodeo  | 05 Apr 2025
  @Irina-Crick /Shutterstock.com, solo uso editoriale

Una delle perle che più fanno onore al nostro Paese, incastonata in una cornice fiabesca tra i boschi della Val d’Elsa, in un territorio carico di storia: sorge qui San Gimignano.

Storia e cosa vedere


San Gimignano, la città delle torri e della Vernaccia

Il borgo, che grazie a un decreto regio del 1936 si fregia del titolo di città, è una vera e propria gemma, tanto da essere stato inserito nel 1990 tra i luoghi protetti del Patrimonio UNESCO. È chiamato la “Manhattan del Medioevo” perché vanta un numero eccezionale di torri in relazione alle sue dimensioni: ben 14. Ma tenetevi forte: le fonti storiche affermano che, nel periodo di massimo splendore urbano, durante il XII secolo, la città contava ben 72 torri. Ogni famiglia benestante ne erigeva una per ostentare opulenza e potere.

A partire dalla metà del Duecento si smise di costruire torri, mentre i palazzi iniziarono a essere realizzati adottando tecniche più moderne e rispecchiando i gusti dell’epoca. Per la sua peculiare ubicazione geografica, San Gimignano risente degli influssi stilistici dei più grandi centri medievali toscani, e si ritrovano quindi elementi architettonici fiorentini, senesi, lucchesi e pisani.

La più alta, con i suoi 52 metri, è la Torre Grossa (nota anche come Torre del Podestà o Torre Rognosa), eretta nel 1311 accanto al Palazzo Comunale, in piazza Duomo. Una legge stabiliva che nessuna torre potesse superare in altezza quella simbolo del potere politico. Tuttavia, in piazza della Cisterna, all’angolo con piazza Duomo, la famiglia Ardinghelli sfidò apertamente tale norma, costruendo due torri gemelle più alte. Queste furono poi “accorciate” per ristabilire l’ordine imposto.

Il borgo vanta anche ben 20 chiese, un numero impressionante per un centro abitato di appena 7.000 persone!

Se siete appassionati di natura, non potete perdere la Cascata del Diborrato, a Colle Val d’Elsa, distante solo 20 minuti in auto. Un sentiero naturalistico lungo il cristallino fiume Elsa conduce, dopo circa mezz’ora di cammino, a una gola nella quale si tuffa una suggestiva cascata. Il fiume è balneabile.

Cosa mangiare

Ribollita,Traditional,Tuscany,Soup

San Gimignano non è solo un piacere per gli occhi, ma anche per il palato. Prima di tutto c’è lo zafferano, noto sin dai tempi del Medioevo: la città si arricchì moltissimo grazie al suo commercio, e oggi questo prodotto vanta la certificazione DOP.

Famosa è poi la Vernaccia, che dà il nome al vitigno da cui si ottiene un prestigioso vino bianco prodotto sulle colline circostanti. Dal 1993, la Vernaccia di San Gimignano è riconosciuta come DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).

Sul fronte delle proteine, il cinghiale è protagonista: la zona ne è ricchissima, addirittura sovrappopolata. Alcuni comuni del Chianti, confinanti con la Val d’Elsa, hanno persino votato una risoluzione per reintrodurre il lupo nei boschi locali, al fine di contenere la proliferazione incontrollata di questo animale, che si riproduce molto rapidamente ed è dannoso per l’ecosistema. Il cinghiale si trova in moltissime specialità della cucina locale: sotto forma di ragù, salame, mortadella, in umido, alla cacciatora, e molte altre preparazioni.

Una menzione speciale merita la ribollita, classico piatto della cucina povera toscana. Si tratta di una zuppa a base di verdure, pane raffermo e legumi, saporitissima e nata come piatto di recupero: le verdure e il pane venivano “ribolliti” per evitare sprechi, in perfetto spirito contadino.

San Gimignano è uno di quei luoghi in Italia che non si può non visitare. Esortiamo tutti i nostri lettori a mettersi in marcia!

 

Eugenio Amodeo
Eugenio Amodeo


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur