Il suo nome è decisamente stravagante, poichè biricoccola non è uno di quei termini semplici da pronunciare o che si leggono ovunque. Si potrebbe in realtà chiamare anche in altri modi, dal momento che la biricoccola è nota pure come susincocco, bricocola, barcoca o albicocca del papa.
Quel che è certo è che, comunque la si chiami, la biricoccola è uno di quei frutti ‘strani’ che in Italia attualmente nascono solo in due regioni. E in ciascuna di queste due terre, peraltro famose e produttive dal punto di vista enogastronomica, la birococcola ha delle caratteristiche ben precise.
La biricoccola si coltiva solo in Campania (la Campania anche della curiosa uva catalanesca) e in Emilia Romagna. La biricoccola della Campania ha dimensioni più piccole rispetto a quella del bolognese, un colore meno acceso e un sapore fortemente aromatico. Molto più grande la biricoccola dell’Emilia Romagna che, proprio per la sua grandezza, è anche nota come biricoccola gigante. Si presenta di un intenso colore rosso, la sua polpa è succosa e dolce tanto da ricordare un po’ l’albicocca.
Del resto la biricoccola non è molto distante dall’albicocca, e non per caso. La biricoccola è infatti un ibrido che nasce dall’innesto tra susina e albicocca.
Pare che le origini della biricoccola sarebbero da ricercare molto indietro nel tempo e parecchio lontano nello spazio. Le prime attestazioni che ne certificano l’esistenza risalirebbero addirittura al Seicento o al Settecento.
Secondo alcuni studi la pianta ibrida verrebbe dall’Asia, dove sarebbe abbastanza diffusa ancora oggi, per conoscere la sua massima espansione in Italia nel 1700. In quel periodo la coltivazione in Italia era molto estesa, e la maggior parte delle coltivazioni era concentrata in particolar modo nell’Italia settentrionale. Soprattutto nel in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, quest’ultima ancora luogo dove nasce la biricoccola.
Ci si chiede solo fino a quando esisteranno dei coltivatori in grado di portare avanti la cura di un prodotto che bisogna innestare e che ha bisogno di non poche attenzioni. Parrebbe infatti inevitabile la scomparsa della biricoccola, questo frutto a metà tra una susina e un’albicocca che all’assaggio conquista proprio tutti i palati.
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