Esiste un gusto del suono: ecco come, secondo i ricercatori, il suono possa cambiare la percezione del gusto

Francesco Garbo  | 30 Mar 2023

C’è poco da fare, quando andiamo al ristorante compriamo l’esperienza in se, non solo il piatto ma anche tutta l’atmosfera che si respira nel locale. Dall’arredo all’illuminazione ma anche alla musica, aspetto fondamentale per un’esperienza gradevole. Questo lo conferma il “Tasting sound” una ricerca italiana condotta dal Politecnico di Milano che ha dimostrato, sperimentandolo sulla mensa del Campus Leonardo del Politecnico di Milano, come cattive condizioni sonore durante il pasto possono influenzare differenti aspetti dei commensali tra questi aspetti anche la percezione del gusto del cibo. Come spiega Andrea Giglio, coordinatore del progetto di “Tasting sound”, architetto e Ph.D. studente del Politecnico di Milano “Ci sono due approcci principali per affrontare questo problema. In primo luogo, c’è l’approccio tradizionale. Questo tiene conto solo di parametri acustici oggettivi, come il tempo di riverberazione. In secondo luogo, c’è l’approccio olistico. Questo tiene conto anche della percezione soggettiva degli utenti

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1 La ricerca

Il progetto si è svolto in varie fasi, la prima è stata quella di digitalizzare lo spazio con un algoritmo che ha contribuito a creare un collegamento: “Ci ha permesso di definire un catalogo di possibili soluzioni in termini di requisiti acustici, percezione umana e aspetti estetici e di montaggio. Tra più di 20 soluzioni siamo stati in grado di sceglierne una, grazie all’algoritmo“. La seconda fase è stata quella di raccogliere dati, tramite un questionario, sulla percezione soggettiva. Un totale di 30 le domande poste con l’obiettivo di analizzare diversi fattori come ambiente sonoro, pulizia, arredi e possibilità di conversazione privata. Come spiega lo stesso Andrea: “siamo stati in grado di creare profili diversi tra gli utenti in base alla sensibilità di percezione del suono, da bassa ad alta sensibilità. Ci ha permesso di individuare dove all’interno della mensa la percezione era soddisfacente e di identificare le principali sorgenti sonore fastidiose”. Dopo di che la mensa è stata ristrutturata con pannelli fonoassorbenti in modo da ridurre quelli che erano i problemi acustici, come ad esempio i suoni provenienti dalla cucina. Sono state condotte due indagini prima e dopo la ristrutturazione acustica e il risultato parla chiaro. Il 70% degli utenti ha ha affermato che il nuovo ambiente ha una qualità molto elevata, anche in termini di intelligibilità del parlato. Le persone sedute allo stesso tavolo riuscivano a capirsi meglio. Prima della ristrutturazione, gli ospiti preferivano sedersi lontano dalla zona cucina. In seguito, questa zona è stata preferita come qualsiasi altra zona della mensa. È emerso che prima dell’intervento, le condizioni sonore erano il fattore peggiore e la qualità del cibo il secondo parametro peggiore. Dopo il trattamento acustico, questi due parametri sono migliorati notevolmente” sottolinea Andrea Giglio.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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