Area di produzione
Comune di Fabrica di Roma (VT)
Descrizione del prodotto:
Varietà locale denominata “Fagiolo a carne”; appartenete alla famiglia delle Papilionaceae, genere Phaseolus, specie Phaseolus vulgaris L. La pianta, dalle foglie color verde brillante, presenta accrescimento determinato (nano) e colore dello stendardo bianco, bianco-rosato. Il seme si caratterizza per un peso medio: 1000 semi 290 g; forma ellittica e medio corto in lunghezza e stretto, medio in larghezza sezione trasversale. Il colore principale è marrone/bruno con assenza di venature e screziature.
Coltivazione
La coltivazione dell’ecotipo locale Fagiolo a Carne, che ancora oggi sopravvive grazie alla passione di 5 agricoltori locali, avviene su terreni di tipo vulcanico sui quali, a rotazione, dopo coltivazione di patate o frumento, normalmente viene eseguita una zappatura a mano sulle file. La semina avviene tradizionalmente con 2 cicli colturali in un anno: semina ad aprile con raccolte a giugno e semina nella prima decade di luglio e raccolta a ottobre. Normalmente la semina viene eseguita a mano con un sesto d’impianto di 60 cm tra le fila e 25 cm sulla fila; in rari casi la semina è eseguita a macchina. La quantità di seme impiegato è di 100/120 kg /ha. La coltura del Fagiolo a carne viene irrigata a scorrimento, grazie all’abbondanza di acqua presente nel territorio (zona molto ricca di acqua). Produzione stimata 12 qli /ha
Cenni storici e curiosità
Le testimonianze documentali sulla coltivazione del Fagiolo a carne sono rintracciabili nella documentazione archivistica prodotto dal Comune di Fabrica e conservata in parte nell’archivio storico comunale e in parte all’Archivio di Stato di Viterbo dove si possono consultare documenti notarili e della Delegazione apostolica. In questi fondi sono custoditi gli atti prodotti e ricevuti dalla Comunità di Fabrica dalla fine del XV secolo: la contabilità, i contratti, entrate e uscite, le transazioni economiche, gli atti notarili e tutte quelle informazioni utili a ricostruire la storia agraria di Fabrica. Nel territorio di Fabrica in epoche nelle quali la proprietà fondiaria è costituita per la maggior parte da terre comunali pubbliche o appartenenti a enti ecclesiastico-statali e grandi famiglie, il fagiolo compare molto spesso come oggetto di pagamento in quei contratti di concessione agraria di terre da coltivare, che prevedevano una corresponsione di generi in natura per i terreni che gli agricoltori ricevevano in affidamento. Questo riguardava le antiche forme contrattuali di livello o enfiteusi, ove la terra concessa “in perpetuum” all’agricoltore per il solo uso agricolo, escludendo dunque la possibilità di edificare, poteva essere tramandata ai discendenti.
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