La contraffazione di cibo italiano, oltre che un danno per l’immagine non da poco, è un danno economico rilevante. Solo nel 2022 la contraffazione di prodotti alimentari ha portato all’Italia un danno stimato sugli oltre 120 miliardi di euro. Il famoso Italian sounding, ovvero la pratica di utilizzare parole ed immagini che possano essere evocative di marchi e riferimenti geografici italiani per pubblicizzare prodotti di eccellenza italiana che però sono contraffatti, non è praticato solo fuori dall’Italia come si può facilmente pensare ma anche in Italia.
I prodotti più contraffatti sono ovviamente quelli più noti e quindi più cercati sul mercato. Stando ai numeri forniti da Coldiretti i prodotti più contraffatti all’estero sono Parmigiano Reggiano, Mozzarella di Bufala, Prosecco, Pecorino, Gorgonzola, Grana Padano, Prosciutto San Daniele, Asiago, Chianti, Olio extra vergine, Salame. Ecco quindi che in Brasile il Parmigiano diventa Paremesao, regianito in Argentina, o Grana Parrano, il Prosciutto diventa il San Daniele Ham o Jambon de Parme in Francia. Poi ancora il Salama Napoli, Asiago Cheese, Chianticella, Cambozola, Zottarella, Romanello, Kressecco.
Ma anche in Italia ci sono esempi di contraffazione autoprodotta come i cannoli veneziani, in richiamo a quelli siciliani, oppure la pizza Hawaii. Se andiamo ad analizzare con attenzione in tutti i centri più visitati dai turisti troviamo souvenir di cibo che di italiano e tipico hanno ben poco. Non può mancare poi la salsa per le fettuccine all’Alfredo, piatto italiano apprezzatissimo fuori dall’Italia, fatta con panna che non è prevista dalla ricetta originale. Gli esempi sono infiniti come le paste tricolore o gli oli in bottiglie a forma di Italia che spesso hanno ben poco di Italia e di qualità. Insomma ben venga il souvenir alimentare purché però sia davvero di qualità e permetta al turista di portare con se un piccolo pezzo della tradizione italiana, come le resto ha fatto poco fa la famosa conduttrice Oprah Winfrey che ha deciso di portare a casa ben 8 pagnotte.
Parlando di numeri dalla stima di Coldiretti e Filiera Italia alla Summer Fancy Food 2022 di New York si evince che il falso Made in Italy muove un capitale di 120 miliardi di euro. Da non sottovalutare poi le conseguenze che questo porta con se come la mancanza di controlli nella produzione e di regolamentazioni sanitarie, svalutazione del mercato italiano e una comunicazione poco corretta nei confronti di chi acquista. Insomma anche noi italiani quando siamo in vacanza in un paese italiano dobbiamo prestare attenzione ai prodotti tipici che acquistiamo per portare un ricordo di quella determinata vacanza a casa. Preferiamo piccoli produttori che ci daranno la possibilità di assaggiare un prodotto di qualità superiore e 100% made in Italy.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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