La farina dolce di castagne è ottenuta mediante la macinazione delle castagne secche in mulino con macine in sasso azionate ad acqua.
La farina viene successivamente confezionata in sacchetti di carta per la commercializzazione.
Territorio interessato alla produzione: Provincia di Bologna, Territorio della Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno, Comune di Granaglione, per la fascia compresa fra i 300 m.s.l.m. ed i 900 m.
Cenni storici e curiosità
Per centinaia d’anni, il castagno ha rappresentato per la gente di Granaglione un vero e proprio “albero del pane”: la polenta più o meno condita è stata la portata principale nei tre pasti giornalieri, le castagne secche il premio promesso ai bimbi buoni ed obbedienti, i “necci”, guerci o a biuscio (senza niente), l’alimento essenziale di sopravvivenza e le castagne arrosto il sigillo finale di una serata importante come quelle di “veglia” durante le quali diverse famiglie si riunivano nel “caniccio” e li si tramandavano storie ed aneddoti e si fantasticava sorseggiando un buon bicchiere di vino e gustando le caldarroste. L’attesa per la riuscita del prodotto e la programmazione delle impegnative fatiche per preparare le castagne secche per la macinazione focalizzavano comunque gli interessi degli uomini che dalla riuscita della qualità del prodotto potevano guardare all’inverno con serenità.
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