E’ un fico nero caratterizzato da forma molto allungato rispetto al comune e da polpa tenera, sapida e notevolmente più dolce rispetto alle altre specie note.
Territorio interessato alla produzione: Le province di Pordenone e di Treviso (per piccolissima parte). In particolare il comune di Caneva ed il comune di Cordignano.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
E’ il punto più delicato dell’intero ciclo, va eseguita meticolosamente ed assolutamente a mano, pezzo per pezzo, staccando l’intero picciolo, e non rovinando in qualsiasi modo la buccia, sulla quale la presenza di una sola rottura in lunghezza che cicatrizza spontaneamente (sui fioroni) ne garantisce l’esatta maturazione.
Cenni storici e curiosità
La coltivazione del fico nero, localmente chiamato Figomoro, è diffusa nel comune di Caneva da tempi remoti, come dimostrano numerose testimonianze. Le principali note storiche della sua presenza, si ritrovano dal 1400 circa sui primi documenti di vendite, affittanze o doti, che erano solite accompagnare i primi atti notarili ritrovabili, ma già dalla nascita della città di Caneva (1139) per certo se ne ha nota. Dal XIV° al XIX° secolo e successivamente fino a qualche decennio fa, la sua esistenza era nota nella Serenissima Repubblica Veneta, nel Bellunese e nel Patavino, quando è citato nei documenti come “frutto speciale che i porta da Caneva”.
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