Il figadei è un prodotto tipico di alcune zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un salume estremamente delicato, a produzione ridotta e diffusione pressoché familiare, che ha in ogni caso origini piuttosto incorporate nella cultura tradizionale.
Questi “salumi” (definizione in ogni caso impropria) hanno un gusto piuttosto rustico, di difficile posizionamento rispetto all’attuale mercato enogastronomico. La produzione, pertanto, è estremamente ridotta rispetto al passato.
A Colle, frazione del comune di Arba nella provincia di Pordenone, sulle sponde del Torrente Meduna, si celebra periodicamente una festa del Figadei. L’evento, organizzato dalla Osteria Grappolo d’oro, è inserito nel novero degli eventi promossi dall’Ente turistico del Friuli Venezia Giulia.
Tra gli abbinamenti preferiti in zona per servire i figadei in tavola troviamo l’immancabile polenta. Il tutto è poi accompagnato, neanche a dirlo, con un buon bicchiere di vino rosso locale, come il Friuli Grave.
La preparazione del figadei segue un procedimento piuttosto semplice, ma codificato nel corso di secoli di esperienza da parte di artigiani locali delle carni.
Il fegato di maiale, subito dopo la macellazione dell’animale, è macinato con l’aggiunta di polmone e con una piccola percentuale di impasto per salame. Il tutto è poi insaccato in un budello naturale per favorire l’autenticità del prodotto. Il figadei si consuma fresco, cotto alla brace, o bollito in tegame. Può conservarsi al massimo una settimana.
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