per 4 persone
4 fette di formai schiz
una noce di burro (o a piacere dell’olio)
sale
Far rosolare in padella le fette di schiz con del burro ( o delll’olio) e poco sale, prima da una parte e poi dall’altra, finché si forma una crosticina dorata. Accompagnare nel piatto caldo con la polenta.
Variante ingentilita con l’aggiunta di panna (200 ml) in fase di cottura o il passaggio delle fette di “schiz” prima della cottura nella pastella di uovo sbattuto e pangrattato.
Adagiare in una teglia antiaderente le fette di schiz e farle rosolare nel burro da ambo le parti. Quando si è formata la crosticina dorata disporre le fette in una pirofila avendo cura di adagiarle
su un letto di panna da cucina piuttosto densa; aggiungere un pizzico di sale. Coprire le fette con la restante panna; mettere in forno caldo a 170° per una decina di minuti.
Servire con polenta.
Il formai schiz è un formaggio freschissimo tipico della provincia di Belluno, nato nelle malghe di montagna, è prodotto con latte vaccino il più povero del ciclo caseario artigianale.
La pasta è compatta, di colore bianco candido. Ha un intenso profumo di latte, e il sapore è delicato e dolce, in quanto nel processo di produzione non viene aggiunto sale. Commercializzato in forme rettangolari di circa 2 Kg, viene venduto a fette.
Non c’è certezza sull’origine del nome. Taluni lo fanno risalire al fatto che i malgari recuperavano i residui di cagliata che schizzavano fuori dalle fascere (i contenitori che mettevano in forma la cagliata) durante la fase di pressatura o schiacciatura, in dialetto locale “schizar”; altri dallo schizzare delle goccioline di siero che escono dal formaggio durante la cottura.
Si tratta di un cibo antico, riscoperto negli ultimi decenni e molto apprezzato
Fritto in padella con una noce di burro e sale, costituiva con la polenta il piatto unico di una cucina povera, ma sana e genuina. Oggi “polenta e Schiz” si può gustare nei rifugi e nei locali caratteristici della zona del bellunese, ma è talmente facile e veloce da preparare, che può comparire felicemente su tutte le nostre tavole.
L’abbinamento più classico è con la polenta, in particolare quella gialla.
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