Materia prima: latte intero, metà del quale lasciato inacidire per 12 ore a temperatura ambiente.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione a circa 37-38 gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio liquido. Coagula in 15 minuti. Dopo la rottura della cagliata effettuata con la “lira” (a dimensione di guscio di nocciola), la massa viene lasciata riposare per un po’, quindi si estrae e si pone in cestini di plastica ove viene rivoltata più volte. Quindi si opera la stufatura, ponendo le forme in ambiente a 35 gradi e saturo di umidità, per circa 2 ore. La salatura si effettua a secco, prima su una, poi sull’altra faccia per una giornata. Matura in una settimana. Resa 11%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 5; diametro: cm. 8-10; peso: Kg. 1 ;forma: cilindrica; crosta: morbida; pasta: a tessitura elastica e cremosa. Sapore: gustoso e dolce.
Area di produzione: alcuni comuni della provincia di Pordenone, con espansione in alcune zone della provincia di Udine.
Calendario di produzione: tutto l’anno.
Note: questo particolare tipo di caciotta è stato importato da un casaro di origine veneta che attualmente lavora in provincia di Pordenone. E’ una tecnica acquisita anche da altri casari del Friuli-Venezia Giulia grazie all’intermediazione di un tecnico dell’Ente di sviluppo (E.R.S.A.). Alcuni caseifici hanno dato un nome specifico a questo prodotto (Florio, Ugovizzella) che lo contraddistingue anche in senso locale.
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