Zona di produzione: 52 Comuni nelle province di Asti, Cuneo e Alessandria.
in provincia di Asti l’intero territorio dei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castel Rocchero, Cessole, Coazzolo, Castiglione di Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Loazzolo, Maranzana, Mombarazzo, Monastero Bormida, Montabone, Nizza Monferrato, Quaranti, San Marzano, Moasca, Sessame, Vesine, Rocchetta Palafea e San Giorgio Scarampi;
in provincia di Cuneo l’intero territorio dei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie, Rocchetta Belbo, Serralunga d’Alba, Santo Stefano Belbo, Santa Vittoria d’Alba, Treiso, Trezzo Tinella, Castino, Perletto e le frazioni di Como e San Rocco Seno d’Elvio del comune di Alba;
in provincia di Alessandria l’intero territorio dei comuni di Acqui Terme, Alice Bel Colle, Bistagno, Cassine, Grognardo, Ricaldone, Strevi, Terzo, Visone.
Vitigni: esclusivamente Moscato bianco.
Resa massima per ha: non superiore a quintali 100, pari ad un massimo di 75 ettolitri di vino per ettaro.
Caratteristiche:
spuma: fine, persistente;
limpidezza: brillante;
colore: da paglierino a dorato assai tenue;
odore: caratteristico, spiccato, delicato;
sapore: aromatico, caratteristico, delicatamente dolce, equilibrato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12% di cui svolto compreso nei limiti dal 7% al 9,5%;
acidità’ totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 17 per mille
Tipologie: Asti Spumante (la denominazione “Asti” comprende anche il Moscato d’Asti, riservata al vino bianco non spumante).
Note: si ottiene con il metodo della fermentazione naturale in bottiglia o in autoclave, introdotta dal gioielliere milanese Gian Battista Croce.
Abbinamenti: Aperitivo, dolci a pasta lievitata, macedonia
Età ottimale: 6-8 mesi