Valeggio sul Mincio è un borgo delizioso immerso nella natura, a due passi dal Lago di Garda: circondato da tanta bellezza, questo luogo ha ispirato un racconto, che è poi diventato una ricetta locale. C’è una storia molto romantica alla base di questo prodotto della tradizione, una vicenda che ha ispirato una ricetta molto apprezzata.
Questa storia risale al ‘300 e si narra che Malco, un valoroso capitano, si fosse accampato sul Micio con le truppe viscontee: durante questa permanenza si innamorò di una ninfa di nome Silvia. Fu amore reciproco, tanto che i soldati ricevettero l’ordine di catturare i due innamorati per impedire questo idillio: gli amanti fuggirono e trovarono rifugio nelle profondità del fiume. Malco rinunciò alla sua vita terrena per poter rimanere insieme alla sua adorata: sulla riva del fiume fu ritrovato un fazzoletto di seta dorata che era stato annodato dai due innamorati. Questo nodo era il simbolo del loro amore, un legame eterno e indissolubile.
Il nodo rappresentava il loro amore eterno e si è trasformato in tradizione: durante i giorni di festa, le ragazze del posto si mettevano al lavoro per preparare questi nodi d’amore che hanno preso forma nei tortellini. Dalla passione amorosa, siamo passati alla creazione gastronomica, un piatto a cui nessuno vuole rinunciare se si trova a visitare questa zona. Allora vediamo dove possiamo gustare questa imperdibile ricetta.
La ricetta dei tortellini è una P.A.T., questo ad indicare l’importanza di valorizzare al meglio un prodotto locale. La sfoglia, uova e farina, si ottiene lavorando un impasto morbido e liscio che viene tirato a mano, in modo che risulti molto sottile, quasi impalpabile.
La sfoglia viene successivamente tagliata in piccoli quadrati dove verrà posizionato il ripieno. La farcia è un misto di carni tra manzo, maiale, vitello e fegatini di pollo, il tutto verrà cotto nel burro; a parte va preparato un battuto di cipolla, carote e sedano, che verrà cotto insieme alle erbe aromatiche irrorandolo di vino bianco. Il tutto va poi macinato: una volta raffreddato va aggiunto un uovo sbattuto e un po’ di noce moscata da mantecare. Occorre una cottura lenta e lunga (fino a cinque ore) che assicurerà una farcia ricca di sapori ben amalgamati: una volta tritato, il ripieno risulterà delicato, ma ghiotto. La sfoglia, pronta per essere farcita, viene poi chiusa esattamente come fosse un fazzoletto annodato, in ricordo dei due innamorati.
Siamo nel pieno centro storico di Valeggio: è una vecchia trattoria dove i commercianti si ritrovavano per concludere gli affari e da qui viene il nome Borsa. Tipica cucina veneta e ovviamente l’imperdibile specialità.
Uno dei ristoranti dove poter gustare i tortellini fatti a mano: cura, passione e ottima presentazione a tavola.
Un secolo di tradizione per questo ristorante che offre anche la versione gluten free dei tortellini.
In questo luogo si gustano i menù stagionali, ma il tortellino rimane uno dei pilastri della cucina: anche qui la tradizione è rispettata e servita con tutto l’amore per la tradizione culinaria.
Per chi avesse la fortuna di essere in zona nel mese di giugno, si consiglia l’assaggio dei tortellini alla Festa del Nodo d’Amore, l’attesissimo evento dedicato a questa specialità. L’evento si snoda lungo il Ponte Visconteo di Borghetto: si allestiscono due tavolate che misurano 600 metri e possono accogliere ben 3.300 commensali. È una bellissima occasione che attrae visitatori da tutta Europa per una degustazione senza eguali. I tortellini possono essere gustati con il brodo di carne, oppure con burro, salvia e grana.
Manuela Titta, cuoca per passione, gastronomo di professione e sommelier per vocazione
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