Se pensiamo ai gladiatori ci viene in mente la loro forza, il coraggio e battaglie fino all’ultimo sangue. All’epoca romana i gladiatori erano dei veri e propri idoli, si vendeva il loro sudore perché tramite di questo si potesse assumere la loro forza. Ma cosa mangiavano i gladiatori per riuscire a condurre una vita così impegnativa al livello fisico? Ce lo dicono gli scienziati dell’’Università di Medicina di Vienna e di Berna.
Gli studiosi hanno analizzato le ossa dei gladiatori in cerca di indizi presenti per risalire alla loro dieta. La scoperta è stata sorprendente, al contrario di quanto si possa pensare la carne consumata dai gladiatori era davvero poca, tantissimi invece i cereali. I resti dei gladiatori sono stati rinvenuti nel cimitero dei gladiatori a Efeso, in Turchia. Il consumo di carne dunque era molto limitato, ma non per una motivazione economica, considerando che le spese per i gladiatori erano alte perché erano vere e proprie macchine da soldi e nessuno aveva intenzione di lesinare su una cosa così preziosa come l’alimentazione. La preferenza era per i carboidrati associati alle proteine provenienti dai legumi che garantivano energia e apporto proteico.
Lo scopo della ricerca era capire come si alimentavano i gladiatori che, in quanto atleti, seguivano un’alimentazione molto più ricercata rispetto alle persone normali. Lo studio ha analizzato ben 53 persone tra cui i gladiatori erano 22. Come accennato prima, erano i legumi i più consumati, nello specifico orzo e grano. C’è un particolare poi che è emerso dalle analisi. Un’elevata presenza di calcio negli scheletri dei gladiatori sarebbe la prova di ciò che si trova scritto nei testi antichi. Si legge infatti che i gladiatori consumavano spesso una bevanda a base di cenere vegetale che, secondo le antiche credenze, era utile a fortificare le ossa rendendole resistenti e flessibili allo stesso tempo. Insomma proprio come i nostri atleti contemporanei i gladiatori avevano un’alimentazione curata e studiata nel dettaglio per permettergli di rendere al massimo durante i combattimenti nell’arena.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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