Granoturco nano di luco, granturco nano di Grezzano

PaesidelGusto  | 09 Ott 2014  | Tempo di lettura: meno di 1 minuto

Descrizione sintetica del prodotto
Granturco precoce di seme giallo con spiga conica tozza e corta da 12 a 18 cm circa, chicco tondo di media grandezza. Fusto basso (60/80 cm.), spiga a 40 cm da terra.

 

Territorio interessato alla produzione: Si produce nelle frazioni di Luco del Mugello e Grezzano nel comune di Borgo San Lorenzo. Provincia: Firenze

 

Cenni storici e curiosità
La coltivazione del granturco in Toscana è iniziata solo nel 1700, ma già agli inizi dell’Ottocento si diffonde in modo molto rapido e per oltre un secolo è la seconda coltura erbacea per importanza. Alla coltivazione viene riconosciuto un grande valore nell’economia agraria mezzadrile, la farina di granturco diventa l’alimento principale e spesso unico nei mesi invernali e nei periodi di carestia. Dall’eccessivo consumo di polenta deriva la pellagra, una malattia che alla fine dell’Ottocento era una tra le prime cause di morte nel Mugello. La produzione di granturco per l’alimentazione umana si mantiene di enorme importanza fino alla metà del Novecento. A partire da questa data la coltivazione del mais per farina da polenta diminuisce notevolmente e si afferma la coltivazione di tipi di granturco ibridi, adatti all’alimentazione del bestiame con una resa molto più alta, ma che necessitano di irrigazione. La polenta poi ha perso la sua importanza nell’alimentazione quotidiana ed è considerata adesso un piatto povero, cucinato occasionalmente.

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