Il grissino è un prodotto tipico piemontese, realizzato sulla base di una pasta di pane molto friabile che viene allungata e modellata secondo una forma vagamente cilindrica.
Si tratta di un prodotto più antico di quanto si pensi, risalendo la sua prima versione alla fine del XVII secolo, e che ha da subito conosciuto fama nelle terre savoiarde ovvero nei paesi d’Oltralpe.
I grissini stirati sono forse il prodotto di gastronomia torinese più famoso al mondo. Si tratta di pasta di pane lavorata in modo da assumere una forma molto allungata, anche un metro e mezzo, tanto quanto la larghezza delle braccia del panettiere. Infatti l’impasto, molto morbido, viene diviso in pezzetti lunghi una decina di centimetri, che sono allungati, “stirati”, prendendo le due estremità e tirando le finché le braccia ci arrivano.
Alla pasta del pane si aggiunge, volendo ottenere un grissino più friabile, un po’ di olio. Si fa lievitare per qualche ora. Si impasta per pochi minuti e si divide in tanti pezzi la pasta, facendoli scorrere sotto il palmo della mano per formare dei bastoncini. Questi devono essere sottili (diametro: non più di un centimetro) e lunghi da 20 ad 80 centimetri.
Si mettono al forno, sulla piastra unta d’olio, facendoli cuocere per 15/20 minuti nel forno già caldo fin tanto che non diventano croccanti.
Grissino, prodotto tradizionale piemontese
L’origine della parola grissino è piemontese e deriva da “grissa” che, nel basso saluzzese, indica genericamente “pagnotta”, pane allungato con una fenditura al centro.
La tradizione vuole che il grissino sia stato inventato da un cuoco, tale Brunero, per rafforzare la debole salute del Duca di Savoia Vittorio Amedeo II, bambino nel 1668: non è però escluso che al sovrano venisse presentata la rielaborazione di tipi già esistenti. Grande amatore di grissini fu Napoleone che da Torino li faceva importare fino a Parigi.
Secondo Walther von Wartburg (Franzosisches Etymologisches Worterbuch Basel 1965) nella lingua francese, parlata anche ad Aosta, “grisse” designa fin dal 1765 una specie di pane molto friabile il cui aspetto è molto simile alla baguette.
Un altro possibile collegamento è con il latino craticcius, graticcio a canniciata. Infatti ad Aosta “grisse” è anche il posto dove si fanno asciugare le castagne in lunghe file l’una dopo l’altra.
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