Gusto e Natura del Cilento, un appassionante tour alla scoperta di un territorio sorprendente per natura, storia e cultura enogastronomica

Marianna Di Pilla  | 16 Lug 2024
Press tour Gusto e Natura del Cilento

Rafforzare le sinergie tra gli operatori di settore, stimolare la scoperta di itinerari meno conosciuti, promozione del turismo sostenibile e della gastronomia di qualità del territorio.

Il press tour Gusto e Natura del Cilento del 12 luglio, che si è tenuto in occasione della tappa di Vietri sul Mare di Borgo di Vino in Tour 2024 è stato tutto questo e molto altro.

Questo interessante tour è stato organizzato da Experience Lab, società del gruppo Valica S.p.a con il contributo dell’Agenzia Regionale Campania Turismo. Si ringrazia Confagricoltura Confagricoltura Salerno, che da anni lavora con le comunità locali per un rilancio dei territori.

Con questo evento è stata creata una linea virtuale che ha unito la costa d’Amalfi con il Cilento, nel nome di una mediterraneità che è patrimonio di tutti.

I partecipanti al presso tour hanno avuto l’opportunità di vivere un’esperienza completa alla scoperta del territorio, in un percorso che ne ha valorizzato il legame con i prodotti e le tradizioni locali.

Gusto e Natura del Cilento diventa un’avventura gastronomica e culturale, un assaggio autentico dei sapori locali e un’immersione nella bellezza naturale e storica di questa parte della Campania.Vietri sul Mare
Vietri sul Mare

Partendo da Vietri sul Mare, famosa per le sue ceramiche dai colori vivaci e dalle mille forme, ci si immerge subito in un ricco patrimonio culinario.

Questo itinerario nel Cilento non solo nutre il corpo con piatti sublimi e genuini, ma arricchisce lo spirito attraverso la scoperta di paesaggi mozzafiato e la profonda connessione con la storia e la cultura del territorio. Ogni tappa è un’occasione per celebrare la tradizione di una cucina che resiste intatta al trascorrere del tempo e alle evoluzioni tecniche, facendo di questo viaggio un’esperienza indimenticabile per tutti e cinque i sensi.

Ottati, il Cilento segreto da gustare


Borgo di Ottati in Cilento

La prima tappa, ad una settantina di chilometri e dunque ad un’oretta di viaggio circa da Vietri sul Mare, è il piccolo borgo di Ottati in provincia di Salerno.


Ottati, terrazza

Si trova nella parte nord-orientale del Cilento, nel cuore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, alle pendici dei Monti Alburni. Un luogo dove la tradizione culinaria riflette l’essenza della dieta mediterranea: qui ingredienti freschi come olio d’oliva, ortaggi, legumi, e cereali si combinano in piatti che sono sia salutari che deliziosi.

Ottati è una destinazione perfetta per i provetti gourmet, dal momento che la cucina locale offre numerosi prodotti e piatti tipici che meritano più di un assaggio.

Prodotti tipici del Cilento
Prodotti tipici del Cilento

Come la sfrionzola a base di carne di maiale soffritta e peperoni sott’aceto, e i frisillini (chiamati anche morsellini), biscotti a base di miele dal sapore dolce e intenso.

Una volta provate le prelibatezze del territorio, ci si può lasciare avvolgere dai tanti monumenti e luoghi di interesse storico di Ottati.

Convento dei Domenicani a Ottati
Convento dei Domenicani a Ottati

Primo tra tutti il Convento dei Domenicani, gioiello storico incastonato nel suggestivo paesaggio degli Alburni. Una visita al Convento, con la sua architettura affascinante e i secoli di storia, permette di esplorare un luogo di grande valore artistico e storico immersi in un’atmosfera di pace e serenità.

Il chiostro del Convento dei Domenicani è un’autentica opera d’arte, che nel corso del press tour ha fatto da sfondo d’eccezione ad una degustazione di prodotti enogastronomici altrettanto d’eccezione.

Ottati, degustazione
Ottati, degustazione

Tra i protagonisti di questo speciale aperitivo non poteva mancare una deliziosa selezione di formaggi locali, prodotti in natura e con la totale assenza di conservanti artificiali, che non poteva non essere accompagnata da una composta di Fico Bianco D.O.P del Cilento, una delle tante ricchezze gastronomiche di questo variegato territorio, del quale la coltivazione è un vero e proprio fiore all’occhiello.

Altro luogo di culto di grande interesse è la Chiesa di San Biagio, intitolata al santo patrono.

Ottati, facciata della Chiesa di San Biagio
Ottati, facciata della Chiesa di San Biagio

Ottati, interni della Chiesa di San Biagio
Ottati, interni della Chiesa di San Biagio

Ciò che colpisce di questa chiesa sono gli interni riccamente decorati e il busto del santo che custodisce in una piccola, pregiata cappella che si apre su un lato dell’altare. Non da meno gli esterni, con una facciata monumentale ai piedi della quale fanno la loro comparsa due leoni, motivi ornamentali tipici dell’architettura religiosa dell’epoca.

Corleto Monforte, la casa del caciocavallo podolico

Corleto Monforte
Corleto Monforte

È proprio nella tappa successiva del press tour Gusto e Natura del Cilento, una volta rimasti estasiati da uno dei pochi campanili ancora in piedi costruito interamente su una base di roccia naturale, che il caciocavallo (prodotto che verrà candidato anche lui a DOP) raggiunge livelli di eccellenza. Il caciocavallo degli Alburni a Corleto Monforte non è solo un prodotto gastronomico, ma un simbolo indiscusso della tradizione casearia locale.

La produzione di questo formaggio segue metodi tradizionali tramandati da generazioni in generazioni, che contribuiscono a mantenere vive le pratiche agricole e pastorali del territorio. È un formaggio che riflette la ricchezza e la diversità del patrimonio agroalimentare italiano, rappresentando un’eccellenza del territorio campano.

Un tesoro gastronomico che ogni giorno da 25 anni viene celebrato nel Belmont Saloon, ristorante da sempre tappa fissa per chi visita Corleto Monforte e gli Alburni. Con un personale accogliente e prodotti tipici di qualità, offre un’esperienza culinaria autentica e memorabile.

Caciocavallo degli Alburni
Caciocavallo degli Alburni

Impagabile partecipare alla preparazione live del caciocavallo da parte del proprietario Antonio Greco, non a caso soprannominato il boss del caciocavallo, che mostra e spiega a tutti come nasce il caciocavallo degli Alburni ed incanta la platea con una manualità da vero e proprio artigiano.

Caciocavallo degli Alburni, preparazione
Caciocavallo degli Alburni, preparazione

Il caciocavallo a Corleto Monforte è dunque un vero e proprio polo di attrazione, una delle cose assolutamente da assaggiare in questo pittoresco paese immerso nei boschi. Dove visitare un centro storico che si può davvero definire a regola d’arte, dato che è decorato da murales realizzati da artisti diversi provenienti da varie parti d’Italia (uno addirittura dall’Argentina).

Corleto Monforte, panorama
Corleto Monforte, panorama

A Corleto però non si mangia e basta, di assoluta rilevanza è infatti una delle chiese più antiche di tutto il Cilento, ad oggi in restauro, che squarcia il panorama urbano aprendo alla vista un meraviglioso paesaggio sulle gole sottostanti. Una cartolina sacra e profana, in quanto sarà proprio quel belvedere, come annunciato dal Sindaco, ad ospitare un ponte tibetano che sovrasterà la gola e collegherà 2 versanti di montagna: un impianto imperdibile per gli amanti del trekking e per chi non soffre di vertigini.

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in cui Corleto Monforte si colloca è inoltre un santuario di biodiversità, come emerge durante la visita al Museo Naturalistico degli Alburni. Aperto al pubblico dal 1997, ospita una collezione di oltre 20.000 esemplari di specie animali.


Museo Naturalistico degli Alburni

L’esposizione è articolata in più sale, e comprende specie di mammiferi come il lupo e la lince pardina, uccelli e collezioni di insetti, aracnidi e crostacei. La collezione ornitologica comprende diverse centinaia di uccelli tra cui alcune specie di falco e altri esemplari di particolare pregio. Di particolare rilevanza e oggetto di vari studi è la collezione di coleotteri europei e asiatici. La visita però non sarebbe stata così affascinante senza le appassionate guide di Archeo Arte, che hanno fatto da cicerone per tutta la durata del tour, raccontando il territorio con un’invidiabile e coinvolgente passione, vero motore di sviluppo di zone con questo tipo di potenziale storico e paesaggistico.

Sant’Angelo a Fasanella e la Grotta di San Michele Arcangelo

Sant'Angelo a Fasanella
Sant’Angelo a Fasanella

Dopo aver soddisfatto il palato a Corleto Monforte, basta allontanarsi di poco più di 5 chilometri per trovarsi al cospetto di un luogo dal valore sorprendente e inaspettato. È la Grotta di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo a Fasanella, delizioso borgo cilentano posto ad oltre 600 metri d’altezza nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Grotta di San Michele
Grotta di San Michele

Un tempo adibita a rifugio, la Grotta di San Michele Arcangelo venne poi trasformata in un sito religioso pagano in un primo momento e poi cristiano. Questa funzione è testimoniata da ciò che si trova all’interno della grotta, che accoglie un altare e che presenta pareti dove fa bella mostra di sé quella che, secondo la leggenda, sarebbe l’impronta delle ali dell’Arcangelo Michele.


Grotta di San Michele, interno

È un luogo di straordinaria bellezza e spiritualità, tappa imperdibile per chi desidera immergersi nella storia e nella fede e sito affascinante che unisce natura, cultura e devozione.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla



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