Ha più di 260 anni ed è uno dei locali storici più antichi e belli d’Italia. Qual è, dove si trova e perché rischia di chiudere

Adriano Bocci  | 06 Giu 2024
Antico Caffè Greco di Roma

Immaginate un locale prettamente culturale, un luogo d’incontro storico come pochi e famoso a livello mondiale, dove l’aroma delle conversazioni interessanti si fa spazio nella mente assieme a quello del caffè. Tra ricordi e idee, i piccoli e grandi dibattiti sono, e tutt’ora vengono, eseguiti con una tazzina da caffè in mano, ed una pletora di nomi illustri, tra l’arte.
In un certo senso, è la più famosa collezione d’arte privata aperta al pubblico, e si spiega in otto interessanti salette. Qui nomi come Liszt, Goethe, D’Annunzio e Pascoli si uniscono in un girotondo di personaggi e di personalità in quello che è, ormai, un caffè storico con più di due secoli. Dov’è che siamo? Siamo nel cuore di Roma, all’Antico Caffè Greco di Via Condotti. E da poco hanno festeggiato i loro 264 anni!

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L’Antico Caffè Greco nasce nel 1760 e da allora è divenuto un punto di riferimento per coloro che vogliono immettersi, anche per qualche piccolo momento, nell’atmosfera letteraria della Città Eterna. Certo, qui D’Annunzio (come molti altri, in effetti) veniva per un caffè, uno scambio di idee e poi una passeggiata per inebriarsi con un po’ di marsala siciliano che arrivava al porto di Ripetta. Ora come ora il suo altorilievo sta nella Sala Omnibus, dove nacque il movimento In Arte Libertas, così come il papillon tricolore firmato in Sala Gubinelli.

Un survivor, o meglio il survivor, fra i caffè storici di Roma, in memoriam di quelli che sono scomparsi come l’Aragno e il Faraglia, è di interesse particolarmente importante (così come lo dichiara un vincolo dei Beni Culturali). L’Antico Caffè Greco si chiama così perché probabilmente il fondatore Nicola della Maddalena era di origini greche. Di Nicola, purtroppo, si sa ben poco se non che era un caffettiere, in un documento alla parrocchia di San Lorenzo in Lucina.

Briki - caffettiera turca
Il Briki

Difatti, ai primi tempi del caffè, il caffè lo decantava alla greca. I primi consumi di caffè a livello di antichi “bar” erano così, nel ‘500 turco e arabo. Se non lo conoscete è un modo di prepararlo un po’ diverso perché si usa un pentolino d’ottone chiamato briki dove il caffè tostato e macinato bello fino viene fatto bollire. È simile al caffè americano, ma col doppio del sapore, ma rispetto all’italiano ha meno caffeina e più antiossidanti (causa bollitura).

Giusto per citare qualche nome importante abbiamo un intero menù: Liszt, Goethe, Gabriele D’Annunzio, Pascoli, George Byron, Massimo D’Azeglio, Giacomo Leopardi, Wagner, Friedrich Nietzsche, Buffalo Bill, Mario Soldati, Arthur Schopenhauer, Gogol e Lea Padovani.

Interno dell'Antico Caffè Greco di Roma di Via Condotti
Un interno dell’Antico Caffè Greco

2 L’Antico Caffè Greco a rischio chiusura: la conferenza stampa di oggi 6 giugno 2024

 

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In barba al vincolo dei Beni Culturali del 1953, che lo definisce di interesse particolarmente importante, l’Antico Caffè Greco e le sue 8 sale d’arte rischiano una chiusura. Sale che contengono busti, gessi, gesti e gesta di tantissimi grandi personaggi, oltre a loro placche e memento di vario genere. Potrebbe essere un rischio davvero reale per ciò che è un bene storico, perché il 22 giugno dovrebbe esserci uno sfratto. L’Antico Caffè Greco è proprietà dell’Ospedale Israelitico: per una piccola (ma triste) backstory, ecco alcuni dettagli qui. Voi chiudereste un museo?

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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