I cinque borghi di…vini più interessanti d’Italia

Stefano Maria Meconi  | 10 Set 2019  | Tempo di lettura: 3 minuti

L’arrivo dell’autunno coincide con la stagione della vendemmia, la più importante per i vignaioli e non solo. Un viaggio tra i borghi italiani dove vino e bellezza vanno a braccetto

Le foglie che dal loro intenso verde baciato dal sole virano verso il giallognolo e il marrone, le giornate che si accorciano e le temperature che si abbassano. L’autunno è per molti un lento e drammatico distacco dall’estate, per altri l’opportunità di immergersi in un mondo tutto nuovo. Tra i due litiganti, come sempre, il terzo gode: parliamo dei vignaioli, che da settembre in poi si preparano a nuove annate di raccolti in vista della vendemmia.

Dal 1987, l’Associazione Nazionale Città del Vino accomuna decine di comuni italiani, spesso piccoli borghi immersi in scenari naturalistici mozzafiato, nei cui territori la produzione del vino ha una rilevanza culturale ancor prima che economica. Vere perle del Bel Paese, dove (ri)scoprire la qualità del bere, piuttosto che la quantità.

Con Paesi del Gusto e FICO Eataly World, che nel mese di settembre 2019 propone un ricco calendario di appuntamenti a tema enologico (come la Festa della Vendemmia, che si terrà domenica 15 settembre e che vedrà protagonisti i visitatori per scoprire e conoscere i ritmi della raccolta e lavorazione delle uve), andiamo a scoprire cinque borghi italiani dove il vino è protagonista dell’autunno, ma non solo.

Buonconvento, Toscana

Nel cuore delle Crete Senesi, zona che da sempre suscita l’attenzione e l’estro degli artisti, Buonconvento è un borgo di appena tremila abitanti dalle atmosfere piacevolmente rilassate. Qui, tra una visita alle antiche mura e una passeggiata tra le architetture religiose di epoca medievale, è possibile degustare alcuni dei vini più apprezzati della zona: l’Orcia DOC, la Val d’Arbia DOC e il Toscano IGT.

Il territorio, prevalentemente pianeggiante (Buonconvento si trova a meno di 150 metri sul livello del mare) è stato selezionato con cura, guardando prevalentemente ai poggi, con il fine di ottenere dei calici di massima qualità possibile.

Dogliani, Piemonte

Dogliani è un comune gioiello della provincia cuneese, in quel Piemonte che da sempre è associato a un’enogastronomia di qualità e livello superiori. Gran parte dell’abitato oggi visibile fu riprogettato, nel corso dell’Ottocento, secondo le linee eclettiche dell’architetto Schellino al quale si devono, tra le altre, la Parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo che unisce linee neoclassiche a elementi sfavillanti.

Dal borgo prende il nome l’omonimo vino, un DOCG rosso che ben si presta all’abbinamento con i piatti della cucina locale. Lo si ritrova, oltre che nella referenza classica, anche sotto forma di Dolcetto, che ha una resa alcolometrica lievemente più bassa.

Dozza, Emilia Romagna

Il borgo dei murales, Dozza sorge non lontano dalla città di Bologna. Semplice nelle sue architetture, ben conservate rispetto all’epoca medievale, questo comune trova nelle pitture murarie un punto di forza, che l’ha reso celebre ben oltre il suo ambito territoriale.

Vi si passeggia scoprendo luoghi particolarmente interessanti, come la Rocca Sforzesca che ospita l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna. Si tratta di un complesso associativo che coinvolge numerosi produttori di tutto il territorio regionale, e che è votato alla promozione della cultura enoica, oltre che alla vendita vera e propria.

Frascati, Lazio

Alle porte di Roma, Frascati è uno dei comuni più rinomati dei Colli Albani. Già nel Cinquecento la cittadina era meta di elezione per la nobiltà romana, che vi fece costruire le cosiddette Ville Tuscolane, pregiate dimore vacanziere che oggi ospitano strutture ricettive o istituzioni culturali.

La fama del vino frascatano è pari a quella di Marino e Genzano, comuni dei Castelli Romani dove si tengono – tra gli altri – importanti appuntamenti autunnali dedicati al vino. Da visitare in città la suggestiva Cattedrale di San Pietro, perdendosi tra i vicoli del borgo e ammirando il panorama che spazia sulla Capitale.

Jesi, Marche

Cuore pulsante di quella Vallesina da visitare nelle stagioni intermedie, godendo di panorami stupefacenti, Jesi si trova nell’anconetano e per la sua dimensione è quasi impossibile definirla un borgo. Nonostante ciò, il nucleo originario della cittadina presenta caratteristiche e punti di interesse di sicuro rilievo, come il Duomo e le mura fortificate, che si estendono per un perimetro di quasi 1.500 metri.

Dalla città prende il nome del Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco prodotto con le omonime uve dal sapore asciutto e con una caratteristica particolare. L’imbottigliamento, infatti, avviene nella bottiglia Anfora, ideata negli anni Cinquanta e divenuta uno dei simboli del design italiano postbellico.

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