In questi giorni si è scatenata la polemica contro le parole del ministro Lollobrigida che ha espresso un concetto un po’ spinoso, secondo il ministro alcune volte i poveri mangiano meglio dei ricchi. I commenti contro quest’espressione non sono di certo mancati, ma capiamo meglio chi davvero ha ragione.
Ovviamente se la mettiamo sul piano economico i ricchi hanno sicuramente più disponibilità dei poveri per scegliere determinati cibi, come ad esempio la carne che fino a cent’anni fa era un cibo riservato quasi esclusivamente ai ricchi. Una totale inversione di marcia nel periodo attuale visto che la direzione di chi investe più soldi sul cibo è quella vegetariana con verdure e frutta biologici che costano quasi o come la carne. Ma non sempre più soldi spesi in cibo si traducono in alimentazione di qualità.
Anche lo chef Vissani ha difeso le parole del ministro Lollobrigida. Il noto chef Gianfranco Vissani ha dichiarato all’Ansa che “Ha ragione il ministro Lollobrigida, i poveri mangiano meglio dei ricchi perché sanno riconoscere le cose buone e genuine. Un piatto povero può diventare un grandissimo piatto se cucinato bene e la gente che tradizionalmente non frequenta Capri, Porto Cervo o Saint Tropez sa come si può mangiare bene spendendo relativamente poco. La famiglia media italiana – spiega Vissani- quella legata alle proprie radici e che deve fare i conti per arrivare a fine mese, è tradizionalmente educata al riconoscimento delle materie prime. Questo gli permette di acquistare prodotti di ottima qualità e quindi di mangiare bene e in maniera sana”.
Il cibo è piuttosto una questione legata alla cultura, al capire che mangiare bene e seguendo la stagionalità vuol dire stare bene e far stare bene anche il nostro pianeta. Se guardiamo indietro nel tempo, ad esempio nell’Antica Roma c’era una grandissima differenza tra l’alimentazione dei ricchi e quella dei poveri. Banchetti e cibo in abbondanza caratterizzavano l’alimentazione dei ricchi che mangiavano molto di più di quanto effettivamente il corpo avesse bisogno. Del tutto diversa la situazione dei più poveri che si nutrivano di cereali, orzo, ortaggi e legumi. Nel Medioevo, invece, erano in maggior parte i ricchi a soffrire di problemi legati all’alimentazione come la gotta per il consumo eccessivo e smodato di carne. Insomma, in conclusione, probabilmente non è del tutto falso il fatto che i poveri mangiano meglio dei ricchi ma nemmeno del tutto vero. Molto dipende dal fattore culturale e quanto il singolo si impegni a scegliere l’alimentazione sana ed equilibrata.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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