I visionari del vino italiano che stanno ridisegnando il futuro dell’enologia secondo Cook

Claudia Rapparelli  | 22 Nov 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti
I visionari del vino italiano che stanno ridisegnando il futuro dell'enologia secondo Cook

Il mondo del vino è un universo in continua evoluzione, un crogiolo di tradizioni e innovazioni che si rinnova costantemente. In quest’ambito, emergono figure carismatiche e visionarie, capaci di interpretare il passato e proiettarlo verso nuovi orizzonti. La rivista Cook del Corriere della Sera ha selezionato alcune di queste personalità eccezionali nel settore enologico, individui che stanno ridefinendo il panorama vinicolo con il loro approccio unico e rivoluzionario. Questi produttori non si limitano a creare vini eccellenti, ma stanno plasmando il futuro del settore con le loro visioni innovative. Questi volti del vino rappresentano una varietà di regioni e filosofie, ma sono uniti dalla loro passione per l’eccellenza e un impegno verso pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente. Da vignaioli che riscoprono antiche varietà autoctone a pionieri nell’uso di tecniche biologiche e biodinamiche, questi innovatori stanno tracciando nuove strade nel mondo del vino. Il loro lavoro non è solo un tributo alla ricchezza del patrimonio vinicolo italiano, ma anche una finestra su come il vino possa evolvere e prosperare nel XXI secolo.

Innovazione e tradizione

vigna

Nel variegato panorama enologico italiano, emergono storie di viticoltori che stanno ridefinendo il settore con tecniche innovative e un profondo rispetto per la natura. Si va dalla coltivazione del Pinot Nero in modo ecocompatibile, dove ogni vigna è trattata manualmente, alla vinificazione separata di ogni appezzamento nelle regioni del Verdicchio, valorizzando ogni singola porzione di terreno. In Romagna, il Sangiovese si rinnova attraverso l’adozione di pratiche biologiche e biodinamiche, dando vita a vini distintivi e di carattere. Proseguendo il viaggio nelle regioni vinicole d’Italia, incontriamo esempi di viticoltura per sottrazione in Sardegna, dove varietà come il Cannonau e il Vermentino vengono coltivate in purezza. In Sicilia, la produzione di Catarratto, Nero d’Avola e Syrah segue un rigido approccio ecologico, evitando completamente l’uso di prodotti chimici. Nel Piemonte, i vini prodotti ad alta quota sorprendono per il loro gusto unico, frutto dell’utilizzo di botti in legno e vasche in cemento. In Toscana, l’approccio biodinamico e minimamente interventista al Syrah sta guadagnando riconoscimenti, mentre in Alto Adige si persegue la tradizione familiare nella produzione di Pinot Nero. Alcuni produttori stanno anche portando avanti l’eredità familiare con passione e innovazione, integrando pratiche sostenibili e accogliendo nuove sfide nel rispetto della memoria storica. Queste storie evidenziano una tendenza verso metodi di produzione del vino più rispettosi dell’ambiente e più fedeli all’essenza del territorio, segnando un capitolo entusiasmante nella storia del vino italiano.

I produttori di vino da osservare secondo Cook

  • Alberto Tribbia, Monte Alto – Clusane d’Iseo
  • Giovanni Loberto, Roberto Alfieri e Agostino Pisani – Cupramontana, Marche
  • Chiara Condello – Predappio, Romagna
  • Lorenzo e Roberto Pusole – Sardegna
  • Sergio Drago – Sicilia
  • Gianluca Viberti – Piemonte
  • Stefano Amerighi – Toscana
  • Franz Haas VIII – Alto Adige
  • Benjamin Franchetti – Toscana e Sicilia
  • Mariapina Fontana – Campania
  • Ilaria Toma – Puglia
  • Soledad Adriasola Lang – Romagna
  • Ilaria Felluga – Collio
  • Federica Boffa – Piemonte
Claudia Rapparelli
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