Il borgo di Boccaccio, è in provincia di Firenze ed è anche un piccolo, gustoso regno della cipolla Presidio Slow Food

Marianna Di Pilla  | 05 Set 2024
[foto @Jon Chica, Istock.com/solo uso editoriale]

È presidio Slow Food della Toscana, ed è un prodotto di eccellenza di uno dei borghi medievali più belli e visitati della Val d’Elsa.

Certaldo è un posto profondamente legata alla figura di Giovanni Boccaccio, il grande scrittore e poeta del Trecento che qui nacque e trascorse gli ultimi anni della sua vita. La città continua tuttora a celebrare il suo legame con il poeta attraverso eventi e iniziative culturali che ne tengono viva la memoria.

Se conoscevi Certaldo solo come borgo di Boccaccio autore del Decameron, allora forse non sai che questo delizioso paese d’altri tempi in provincia di Firenze è anche un vero regno della cipolla.

Storia e caratteristiche della cipolla di Certaldo

Cipolla di Certaldo
La figura della cipolla compare già nell’antico stemma di Certaldo del XII secolo, quando il paese era feudo dei conti Alberti. La cipolla troneggiava sul campo bianco dello scudo bipartito con il motto “Per natura sono forte e dolce ancora/ e piaccio a chi sta e a chi lavora”. Probabilmente questo motto era ispirato alla diffusa coltivazione della cipolla nel territorio e allo spirito forte e dolce al tempo stesso dei certaldesi.

Nel 1633 i priori che governavano il paese pare ritennero però forse poco nobile quello stemma, e decisero così di sostituirlo con un più tradizionale scudo con leone rampante. Nel 1867, con un atto del Consiglio comunale, si decise di tornare allo stemma originario.

La cipolla di Certaldo è una selezione locale di cipolla rossa di gusto dolce e particolare, di forma rotonda con caratteristico schiacciamento ai poli. Colore rosso-violaceo con tuniche interne di color bianco-rossastro, pezzatura medio- grossa.

Se ne conoscono due qualità: la “statina”, pronta per il consumo fresco a maggio (cipollotti) e matura in estate, e la “vernina”, con semina autunnale e raccolta a fine estate. Si impiega quindi sia come cipolla fresca da consumo (“statina” – cipollotti raccolti a maggio-giugno), sia come cipolla da serbo con tuniche esterne secche.

Cosa vedere a Certaldo

Cosa vedere a Certaldo
Le origini di Certaldo risalgono all’epoca etrusca e romana, ma è durante il Medioevo che il borgo assume l’aspetto che conserva ancora oggi. Il borgo si sviluppa ancora oggi su due livelli: Certaldo Alta, il centro storico medievale, e Certaldo bassa, la parte moderna.

Ed è a Certaldo Alta che si concentra la maggior parte dei suoi monumenti e luoghi storici assolutamente da non perdere.

Uno dei modi più pittoreschi per raggiungere Certaldo Alta è prendere la funicolare, che collega la parte bassa del borgo con il centro storico medievale in pochi minuti.

All’arrivo si viene accolti da un posticino dove il tempo sembra essersi fermato, e dove si ha l’impressione di vivere un eterno Medioevo. Il passato è visibile e tangibile ovunque, scolpito in palazzi e chiese che compongono il patrimonio culturale di Certaldo.

Il Palazzo Pretorio, situato nel cuore di Certaldo Alta, è uno dei monumenti più importanti del borgo. Originariamente costruito come castello della famiglia dei Conti Alberti, il palazzo fu successivamente trasformato in sede del podestà e del vicario della Repubblica Fiorentina. Bellissima e di impatto la facciata del palazzo, decorata con stemmi in ceramica delle famiglie che vi governarono.

La Casa di Giovanni Boccaccio è un altro luogo simbolo di Certaldo, e non potrebbe essere altrimenti vista la rilevanza della figura del poeta trecentesco. Ospita oggi un museo dedicato alla vita e alle opere del poeta, e conserva manoscritti, edizioni antiche del Decameron e una biblioteca ricca di testi dedicati a Boccaccio e alla letteratura italiana.

La Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, anch’essa a Certaldo Alta, è un antico edificio romanico dall’architettura sobria e austera dove sono custodite le spoglie di Giovanni Boccaccio e di Beata Giulia, santa cara e molto venerata dagli abitanti del borgo.

[foto copertina @Jon Chica, Istock.com/solo uso editoriale]

Marianna Di Pilla
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