Non tutti sanno che il grano saraceno non è un cereale. In realtà appartiene alla famiglia delle poligonacee, che vengono spesso confuse con le graminacee in quanto hanno simili proprietà e usi alimentari. È un alimento naturalmente senza glutine, quindi può potenzialmente essere consumato anche da soggetti celiaci, tuttavia, occorre prestare molta attenzione alla possibilità di contaminazione. Per questo motivo è importante, per chi soffre di questa patologia, affidarsi solo a prodotti sicuri e certificati gluten free.
Il grano saraceno contiene minerali e vitamine particolarmente utili all’organismo. Magnesio e potassio, per esempio, sono utili al controllo della pressione sanguigna e del sistema nervoso e muscolare. Tra gli oligoelementi contenuti nel grano saraceno ci sono poi selenio, zinco, rame e alcune vitamine. Altre interessanti proprietà riguardano il basso indice glicemico, il contenuto di fitosteroli, utile a contrastare la presenza di colesterolo nel sangue, di fibre e di amminoacidi essenziali.
Le origini del grano saraceno sono estremamente antiche e affondano le loro radici in alcune zone della Siberia, della Manciuria e della Cina. In seguito, si è diffuso anche in Giappone, India e Turchia. La sua crescita è molto rapida (solo 100 giorni dalla semina alla raccolta) ad altitudini anche superiori ai 1000 metri. Si coltiva anche in Italia, In Valtellina, per esempio, è una tipica coltura estiva che è anche Presidio Slow Food. Esistono anche altre zone vocate alla coltivazione: in Valnerina, nelle Marche, Val Poschiavo e nella valle di Terragnolo, per esempio.
La polenta taragna è una preparazione a base di farina di grano saraceno tipica della Valtellina
Potete lessare il grano saraceno e condirlo a piacere per preparare insalate o piatti caldi. Per una cottura perfetta, versate il grano saraceno in abbondante acqua salata (di solito per misurare l’acqua si considera il doppio del peso del grano). Portate a ebollizione, lasciate cuocere per due minuti a fuoco vivo, quindi spegnete la fiamma e lasciate riposare per una mezz’ora. Quando i chicchi avranno assorbito l’acqua necessaria e raggiungo la consistenza ideale, scolateli dall’acqua in eccesso e sgranateli con una forchetta.
I pizzoccheri sono un delizioso piatto a base di farina di grano saraceno
Oltre che in chicchi, il grano saraceno si consuma anche sotto forma di farina. Sono molte le preparazioni che si possono realizzare con questo prodotto. Vi suggeriamo due ricette tradizionali, tipiche della Valtellina, che vedono la farina di grano saraceno protagonista.
La polenta taragna prepara con una miscela di farina di mais e grano saraceno (si trova già pronta al supermercato) e, a differenza della tradizionale polenta, ha un colore più scuro e un gusto più rustico. Ottima con tutti i condimenti, si esprime al meglio con i formaggi locali, come Casera e Fontina. Perfetta con vini strutturati, come Nebbiolo o Cabernet.
Altra specialità della Valtellina sono i pizzoccheri, corte tagliatelle di farina di grano saraceno, che nascono a Teglio, in provincia di Sondrio, dove si trova anche l’Accademia del pizzocchero di Teglio. Il condimento dei pizzoccheri, ricchissimo, è a base di verza, patate, formaggio casera, burro e grana grattugiato. Il vino? Un buon rosso, fermo e corposo, come il Rosso di Valtellina Doc.
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